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Pescara: mense scolastiche, il bilancio del Comune sugli iscritti

Conferenza stampa in comune

Il numero dei bambini iscritti alle mense scolastiche è aumentato, tra l’anno scolastico 2024/2025 e l’anno scolastico 2025/2026 dell’1,2%, in relazione al numero degli iscritti alle scuole e al tempo pieno. Questo il dato fornito ieri, in conferenza stampa, dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alla Pubblica istruzione Valeria Toppetti, con il presidente della commissione consiliare Pubblica istruzione Loris Mazzioli, la dirigente del settore Roberta Pellegrino, la responsabile del Servizio Sistema Educativo Alessandra Di Zio e il Dec Smeraldo Ferri Franchini. Fornendo ai giornalisti i numeri degli iscritti, sono state smentite le informazioni diffuse dal Pd qualche settimana fa. “Dal Pd è stata messa in evidenza una riduzione degli iscritti alle mense dell’11%, collegandola alla modifica delle tariffe, ma è falso”, ha detto Masci. “Rispetto al numero complessivo degli studenti (che sono 10.378), che è diminuito di 212 unità, gli iscritti al tempo pieno sono 213 in meno (3.774), mentre gli iscritti alla refezione scolastica sono 117 in meno (3.595), quindi vuol dire che rispetto all’anno scorso c’è, in proporzione al numero degli iscritti a scuola a tempo pieno e degli iscritti a scuola in tutti gli istituti comprensivi, un numero superiore di iscritti alla mensa scolastica. Di fronte a notizie false, siamo costretti a intervenire per rimettere a posto le cose, perché le notizie false generano preoccupazione e tensioni che non hanno motivo di esistere. Aggiungo che questo Comune investe nella refezione scolastica una cifra che non investe nessun altro Comune, una cifra che non è mai stata investita da nessuna Amministrazione, cioè 2 milioni e 200 mila euro: sono soldi della comunità pescarese che abbiamo investito per le scuole, per la refezione scolastica, per favorire chiaramente i redditi più bassi”, ha proseguito Masci.

“Il dato è migliorativo rispetto allo scorso anno, sulla base del numero di iscritti ai 10 istituti comprensivi della città, che ha risentito del calo demografico”, ha commentato l’assessore Toppetti rispondendo alle polemiche del Pd su una presunta riduzione dei bambini che mangiano a mensa. “Il numero delle iscrizioni potrebbe crescere ulteriormente, perché lasciamo sempre aperte le iscrizioni”, ha aggiunto. L’assessore ha voluto ricordare che esiste una “procedura relativa alla gestione delle ‘allerte alimentari’, prevista dal protocollo di sicurezza alimentare che è garantito dal concessionario, e prevede, sia nel caso di allerte alimentari interne, cioè se la difformità eventuale del cibo servito a mensa viene riscontrata a scuola, sia nel caso di allerte alimentari esterne, cioè se la difformità viene riscontrata a casa, la preliminare attivazione del DEC, che potrà prendere atto, fotografare e analizzare il ‘reperto’ presso l’istituto scolastico (in caso di allerta esterna), informare il RUP, il RUP avviserà il dirigente e il dirigente darà avvio a tutta la procedura. E’ escluso decisamente che fotografie effettuate in giro possano avere un valore giuridico, non perché lo diciamo noi, ma perché c’è la procedura predetta (in linea con la normativa europea). E per quanto riguarda il moscerino trovato a casa dalla mamma di un bambino nel pane servito a mensa il 7 ottobre, non si può escludere che sia entrato dal foro del polipropilene presente nella confezione del pane, perché i fori delle confezioni del pane sono abbastanza grandi a tutela della bontà del prodotto, per cui abbiamo chiesto di sostituire il polipropilene con fori più piccoli, e abbiamo richiesto al panificio di munirsi di ceste chiuse. Nel caso in cui vi fosse qualche difformità, il nostro invito alle famiglie, come già ho fatto nei giorni passati, è di rivolgersi alle istituzioni, perché soltanto così si può accertare la verità e soprattutto si può migliorare se c’è qualcosa da migliorare. Il resto è soltanto polemica strumentale per creare allarmi e attaccare politicamente la nostra amministrazione”. Quanto al comitato genitori “affinché si costituisca è necessaria una consultazione con tutti i genitori delle mense della città per l’elezione di un rappresentante per ogni comprensivo. La costituzione deve avvenire con atto pubblico, che va comunicato ai dirigenti scolastici e ha la durata di un anno. Il sedicente comitato dei genitori, quindi, non è rappresentativo di tutti i genitori ed è grave che ci sia qualcuno che dice di parlare a nome di tutti ma non li rappresenta. Per quanto mi riguarda sono dalla parte della Commissione mensa e sono contraria allo scioglimento della stessa che è stata eletta e offre gratuitamente il proprio servizio di monitoraggio della qualità del cibo all’interno delle scuole. Attaccarla, vuol dire attaccare genitori e insegnanti che ne fanno parte”.

“Tutti gli anni c’è uno scostamento tra gli iscritti al tempo pieno e gli iscritti alla refezione e quest’anno è di poche unità, cioè 179 bambini, e la maggior parte di questi bambini (128) sono i bambini iscritti alla scuola d’infanzia quindi i più piccoli, che probabilmente i genitori non iscrivono al servizio di refezione i primi anni”, ha detto Pellegrino. “Dei 2 milioni e 200 mila euro che il Comune di Pescara investe sulle mense, 604 mila euro sono destinati alle famiglie indigenti, aiutando veramente le fasce della popolazione più deboli”. Pellegrino ha posto l’accento su un altro dato. “Nel momento in cui un’amministrazione affida un servizio, e c’è un capitolato di appalto, il concessionario utilizza dei protocolli europei di sicurezza alimentare. Quando viene trovato un alimento non ritenuto idoneo, scatta l’allarme ed è il DEC ad avviare una serie di analisi sul reperto, poi comunica al RUP, il RUP comunica al concessionario e si procede poi ad eventuali sanzioni. Le immagini veicolate sulle chat non consentono una verifica, attraverso quelle foto non è possibile far partire il procedimento di controllo. Noi forniamo 4363 pasti al giorno, c’è una macchina enorme che ha delle regole precise per cui non si può ridurre tutto alla foto di un genitore”.
Il Dec, Ferri Franchini, ha spiegato che con i suoi collaboratori “giriamo ogni giorno tutte le mense, i centri cottura, le scuole per verificare il rispetto del capitolato speciale di appalto: monitoriamo tutte le attività, facciamo verifiche a campione, siamo impegnati dalle 6 la mattina sino alle 14, e dobbiamo collaborare con il concessionario per cercare di prevenire. Nel settore alimentare il margine zero errore non esiste, quindi qualcosa può sempre accadere, ma noi cerchiamo di ridurlo magari anche sotto allo zero pur sapendo che non è possibile. Se qualcosa accade è bene seguire l’iter che abbiamo strutturato per prevenire eventuali falsi allarmi, notizie che risultano tendenziose se non sono oggettivitate da una mia foto: io vado fisicamente, prendo il campione, parlo con gli interessati, faccio un’indagine, apro un’analisi delle cause, verifico dal fornitore fino al consumatore finale, per ricostruire quello che è accaduto”.

Per Mazzioli, che fa parte della commissione a mensa, “il servizio erogato è un servizio di qualità, è un servizio eccellente anche se il margine d’errore può esserci è limitato. La commissione mensa, che è un organo composto da rappresentanti dei genitori, è presente nelle mense, monitora tutto il processo di produzione dei pasti e soprattutto parla sia con i bambini che con gli insegnanti che mangiano con loro tutti i giorni. Ricordiamo che quando il cibo esce dal refettorio e viene riportato a casa non è più di responsabilità né della concessionaria né tanto meno del Comune”, ha aggiunto Mazzioli. “Chi fa certi attacchi non è mai venuto a fare un controllo ed è il suo dovere farlo, come componente di commissione, ispezionare sia i centri cottura che tutte le mense scolastiche”.

Comunicato stampa

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