La città di Pescina ha perduto, ieri, una colonna portante della sua umanità e storia dal sapore illustre. Nell’aria gelida di questi giorni nazionalmente abruzzesi, fra vignette satiriche, controbattute intelligenti e sguardi sognanti protesi verso il domani,ha perso la vita un uomo tutto d’un pezzo, il sindaco emerito di Pescina Luigi ‘Gigino’ Scarsella. A dare la notizia sui social della sua scomparsa, in uno stato di enorme lutto personale, è stato il consigliere regionale d’Abruzzo, Maurizio Di Nicola, pescinese anch’egli e forgiato, in questo momento, dal fuoco della sopravvivenza della sua Regione d’appartenenza.
«Proprio nel giorno in cui nacque il Partito Comunista italiano a Livorno – scrive sulla sua bacheca social – nel 1921, a conclusione di un congresso socialista nel quale Secondino Tranquilli preannunciò la confluenza dei giovani nel nuovo Partito, mi giunge la notizia della scomparsa di Gigino Scarsella. Dai suoi racconti di democristiano vero, compresi perché il Prefetto ebbe a soprannominarlo Sindaco ‘effervescente’. Lui mi fece comprendere perché Silone tornava di rado a Pescina e quanto male può fare l’invidia, ma anche quanto forte resta il legame alle ‘pietre’ natie. Mi dedicò molte ore quando da giovanissimo universitario lo cercai mentre conducevo una mia ricerca sui Sindaci di Pescina del dopoguerra. Mi disse: ‘Vajo, ogni tanto questa terra tira fuori personaggi illustri. Qui non li comprendono subito, c’è tanta invidia, ma a ste’ prete c’sada’ vule’ bbene’», scrive ancora sul social.
L’Abruzzo, in questo momento, forse, avrebbe proprio bisogno di personaggi del genere, fatti e maturati di questa tempra effervescente, appunto, e di quest’ossatura di ideali e di speranze riposte nel domani. Di curiosi, insomma, della risata e del sorriso, di innamorati del popolo, di avvinghiati alla patria (quella vera e non quella che riempie la bocca e basta) e di desiderosi dell’estate che fiorisce nel cuore e non solo fra gli alberi del posto. «Quest’estate – continua Di Nicola, ex sindaco di Pescina anch’egli – lo ho accompagnato a casa ad Avezzano dalla piazza di Pescina, dove di solito attendeva l’autobus, gli dissi ‘Sindaco ti devo dare delle domande di un giornalista, vorrebbe chiederti delle cose su Pescina’ e lui ‘Vajo, ma ji mo so vecchie’…’ poi sorrise con gli occhi ‘fammele avere vedrò che cosa mi ricordo’. Ce ne stessero ancora di vecchi giovani come te! Lasci un gran vuoto, tanti racconti e la bussola che mi affidasti quando mi cercasti per dirmi che mi avresti visto bene candidato». Gli occhi dei saggi, secondo una lontana leggenda, in fondo, sono quelli che riescono ad intravvedere nelle pance umorali delle persone. Che riescono, cioè, ad estrapolare dallo stomaco degli impavidi, le famose farfalle svolazzanti, simbolo di ambizioni e di voglie di avventure costruttive. Questo sindaco di Pescina qua, che tanto fece e tanto lottò, oggi crea una crepa eterna nella casa di Silone e Mazzarino.
I funerali si svolgeranno nella giornata di oggi, domenica 22 gennaio, alle ore 11, presso la Basilica Concattedrale di Santa Maria delle Grazie. L’ex sindaco lascia la moglie e due figlie. Scarsella aveva 90 anni. Eppure, quando si racconta di uomini del genere, gli anni vissuti sulla terra non dovrebbero essere conteggiati mai. Sarebbe più esatto, di fatti, concludere dicendo che Scarsella muore a 90 anni di pensieri d’amore coltivati nel grembo della sua città natia. Pescina oggi lo ricorda e lui non lo scorderà mai.
Foto di: Comune di Dolianova