Un sospiro di sollievo è stato tirato dalla comunità di Pescina con la restituzione, questa mattina, della Campanella del Canonico rubata sabato scorso dalla Concattedrale dei Marsi del Paese. Ad annunciarlo Diocleziano Giardini, storico del luogo: «Forse il clamore e le ingiurie apparse sui social e sulla stampa hanno contribuito alla riflessione e al pentimento del/la ladro/a. San Berardo vede e provvede», ha scritto lo studioso.
Dopo gli appelli dei giorni scorsi il ladro sembrerebbe, quindi, essersi pentito ed è tornato sui suoi passi restituendo la preziosa Campanella, con su inciso il nome dell’allora Canonico Salvatore Biondi datato 1843, alla comunità. Un simbolo di grande valore storico ed affettivo, che con il suo suono ha segnato, negli anni, tutti i momenti salienti e l’inizio delle celebrazioni più importanti del Paese marsicano.
Nella mattinata, il parroco Can. Rev. Don Giovanni Venti ha udito dei rumori in chiesa e precipitatosi a vedere cosa stesse succedendo si è trovato davanti, con suo grande stupore, la Campanella appoggiata su un tavolinetto dietro l’altare centrale.
«Siamo tutti felici che la Campanella sia stata riconsegnata dal ladro alla comunità – afferma il sindaco di Pescina Stefano Iulianella –, ci ha restituito un oggetto di grande valore affettivo».
Di Antonella D’Angelo