“Questa misura, voluta dal precedente governo e con il forte impulso del Pd, va estesa temporalmente, va eliminato l’eccesso burocratico, va vista come misura pienamente dentro la strategia della transizione ecologica. Il superbonus 110% sta andando bene. Ascoltando i cittadini e gli operatori, c’è grande soddisfazione. E semmai vanno superati i residui intralci: burocrazia, uffici comunali senza personale, necessità di spingere sul sismabonus per garantire una effettiva prevenzione del danno sismico. Le aziende edili stanno lavorando sul superbonus, i dati sono confortanti. In questa crisi drammatica, si stanno salvando posti di lavoro e si sta aiutando la transizione ecologica. È una misura da sostenere anche nel futuro, in maniera da poter programmare gli interventi e trasformare il patrimonio edilizio privato e pubblico in un patrimonio sicuro dal punto di vista sismico e congeniale al necessario risparmio energetico”.
Lo dichiara Stefania Pezzopane, la capogruppo PD in Commissione Ambiente e territorio di Montecitorio.
“Il nuovo governo, nei vari ministeri interessati, non potrà che confermare la bontà della misura e sarà sicuramente utile avviare un confronto utile, nella considerazione che il superbonus edilizio trova significativo riscontro nel Pnrr e che nelle audizioni sul Recovery abbiamo avuto un sostegno fortissimo a questa misura”.
“La prospettiva deve andare oltre il 2023 per garantire alle imprese i tempi effettivi degli interventi che, specie sul sismabonus, hanno una tempistica più complessa. Mettere in sicurezza il patrimonio dal rischio sismico produce un immediato riscontro anche in termini economico finanziari per le casse dello Stato che, purtroppo, dopo ogni evento sismico ha dovuto mettere a disposizione miliardi pubblici per la ricostruzione, senza contare la necessità di risparmiare le fonti energetiche sia per rispetto ai protocolli internazionali sottoscritti dall’Italia, sia per il raggiungimento di nuovi equilibri nell’ecosistema”.
“In più in settimane calde come queste in cui si parla di come evitare una carneficina sociale con lo sblocco dei licenziamenti, puntare a creare occupazione in un settore che sta subendo una grossa crisi, credo sia un fatto assai produttivo”, questa la conclusione.