L’effetto proroga di un anno – così come da ultimo emendamento approvato e a firma dei senatori Liris e Sigismondi (Fd’I) (entrambi eletti in Abruzzo) – ovviamente va ad interessare anche la vita delle Procure della Repubblica, presidi connessi con un filo ferreo ma invisibile alla persistenza dei Tribunali stessi.
Anche le Procure sono, per il territorio, delle roccaforti di difesa e di legalità e la sopravvivenza a colpi di proroga e senza turnover del personale dei fori di giustizia le rende, in qualche modo, vacillanti.
Ne è un esempio la Procura della città di Avezzano, dove manca ancora il procuratore capo dal mese di ottobre 2021, da quando cioè è andato in pensione il dottor Andrea Padalino Morichini.
La mappa dei sostituti procuratori presenti, invece, conta ancora parecchie caselle da riempire: con la maternità di uno dei magistrati e il suo futuro e certo trasferimento alla Procura di Teramo, rimarrebbero soltanto in tre, a fronte di una copiosa mole di lavoro, alla quale, ovviamente, fa da specchio l’abbondante operato che si fa nel Foro accanto, dove vige una scopertura mai vissuta del 60% nell’organico.
Rimarranno solo tre sostituti procuratori in tutta la Procura di Avezzano, a fronte di un regime normale di presenze che prevede quattro sostituti più un procuratore capo. Dal lato del personale dei funzionari amministrativi, invece, la scopertura è grave: il deficit è abbondante; parliamo di almeno 20 posti tuttora vacanti (figure apicali e intermedie) tra sedie già vuote e professionisti che andranno in pensione a breve.
Attualmente, le lacune vengono colmate dal lavoro dei volontari.