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Piazza Mercato, CGC: “Si abbatta quella struttura”

"Impedisce una qualsiasi destinazione d’uso"

Avezzano, ancora polemiche sui lavori di Piazza del Mercato

“Le aspettative sulla riqualificazione della piazza sono state tutte inattese, da area a vocazione commerciale oggi vediamo una costante chiusura delle attività commerciali, gli edifici da noi presi in considerazione sono 28, attività presenti sono 37 e le vetrine che occupano sono 74. Il totale complessivo delle vetrine presenti sono 108, di queste 34 sfitte” E’ quanto dichiarato dal Centro Giuridico del Cittadino.

“Delle cinque attività presenti sulla piazza tre resistono, due non ce l’hanno fatta, la proprietà è del comune, per darli in gestione è andato deserto.

Gli edifici presi in considerazione sono 28 di questi alcuni sono in vendita, i secondi piani degli edifici per la maggior parte non sono abitati, passare di sera in questa zona dà il senso della desolazione.

Un’analisi più approfondita e puntuale si può fare in collaborazione dell’amministrazione.

LE ASPETTATIVE DELLA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA

27/11 2017/ da una delibera di Giunta presieduta dall’allora vice Sindaco Cipollone Emidio, Sindaco Gabriele De Angelis si annuncia la rinascita di piazza Mercato.

15/01/2024 la piazza è morta, essa va liberata da quella struttura che non serve a niente e a nessuno, anzi ha contribuita al degrado di cui si parlava nella relazione generale del 26/07/2018 che testualmente dice:

La proposta progettuale di “manutenzione straordinaria di piazza del mercato” di Avezzano vuole raggiungere i seguenti obiettivi:

− riqualificare un ampio spazio aperto, che con il tempo si è degradato, offrendo alla città un nuovo luogo pubblico flessibile e condiviso, che rievochi l’antica origine di città-giardino, variegato, accogliente e contemporaneo, ma non scevro della storia e delle tradizioni che nel passato ha rappresentato, per gli avezzanesi ed i marsicani,

− rafforzare l’identità del centro cittadino, nella sua vocazione di luogo di compravendita caratteristico, e di spazio in grado di innescare/promuovere usi di tipo culturale, usi imprevisti e non programmati, istituendo nuove relazioni tra le parti e tra gli edifici e i luoghi circostanti

Il processo progettuale muove da alcuni concetti fondamentali:

la storia urbanistica ed architettonica del tessuto urbano, il bisogno di tendere alla massima contestualizzazione dell’oggetto progettato al fine di legittimarne l’inserimento nella maglia cittadina e nelle abitudini ed usi degli abitanti;

Il convincimento che la città è fatta di episodi, di sistemi che devono nello spazio e nel tempo preporsi di raggiungere una dimensione di autonomia/equilibrio funzionale che ne determina la vitalità, la fruibilità, l’economicità;

Disegnare la città non significa solamente generare spazi e funzioni e legarli tra loro, ma significa soprattutto innescare fenomeni umani, sociali, economici, capaci di far vivere la città, che diviene quindi il risultato dell’interazione umana, culturale, economica; la città, per essere viva, deve stimolare la vitalità umana, sociale, economica, culturale.

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