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Pietrucci: “La secessione dei ricchi e la servile complicità di Marsilio”

"Un caos terribile, un danno infinito per i più deboli"

COMUNICATO STAMPA

 

Avete presente i problemi drammatici della nostra sanità? Avete presente le persone (1/3 dei cittadini!) che rinunciano a curarsi per i costi sempre più alti, le prenotazioni rinviate di mesi o anni, il personale medico e infermieristico insufficiente, le strutture inadeguate, il taglio delle prestazioni (in Abruzzo in un anno 25.000 in meno, la mobilità passiva cioè gente che può permetterselo e va a farsi curare fuori regione, la fatica dei medici e del personale che “non arriva”?

 

Così il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, in una nota sul tema dell’autonomia differenziata in cui aggiunge:

Avete presente la sofferenza, la paura, la preoccupazione che migliaia di persone vivono per la salute propria o dei loro cari?

Ecco, tutto questo peggiorerà ancora perché c’è un disegno – l’Autonomia Differenziata – che colpirà ancora di più le regioni deboli a vantaggio di quelle già più forti. Aumenterà gli squilibri territoriali, economici e sociali e non potranno più essere garantiti diritti basilari, universali ed essenziali, primo fra tutti il diritto alla salute, in modo uniforme a tutti i cittadini di tutte le Regioni d’Italia.

E questo sapete perché?

Perché le regioni economicamente più forti e più ricche – Lombardia, Veneto, Emilia Romagna – hanno già chiesto la competenza su tutte le 23 materie di politiche pubbliche che lo Stato può loro delegare (sanità, scuola, università, ricerca, infrastrutture, assetto del territorio, ambiente, acqua, paesaggio, energia, beni culturali, lavoro, previdenza complementare, attività produttive, immigrazione, coordinamento della finanza locale, ecc.) a cui corrisponderebbe un maggiore introito finanziario dal momento che, più una regione è ricca di attività economiche, infrastrutture, servizi, risorse naturali, ecc. più può ottenere risorse e continuare a crescere, mentre le regioni più fragili avranno meno risorse e si indeboliranno sempre di più.

Un esempio?  Come avviene per le regioni a Statuto Speciale, il Veneto ha già chiesto che a maggiori competenze corrispondano maggiori risorse, trattenendosi la gran parte del gettito fiscale che nelle regioni a Statuto speciale arriva al 90%.

In questo scenario il Bilancio dello Stato si ridurrà e i servizi pubblichi soprattutto al Sud non potranno essere finanziati e riequilibrati.

Un disastro.

Un disastro per i cittadini che avranno servizi sempre più scadenti e pure più costosi.

Un disastro per le imprese: le regioni più ricche daranno più incentivi e le aziende locali “emigrerebbero”, le imprese edili si troveranno a confrontarsi con norme, procedure e vincoli diversi a seconda delle regioni, cambieranno da regione a regione, le tariffe di autostrade, aeroporti, i costi energetici.

Un caos terribile, un danno infinito per i più deboli.

Questa secessione è stata avviata senza calcolare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) indispensabili per garantire a tutti e ovunque un giusto standard di servizi e finirà per spaccare l’Italia condannando le regioni più deboli all’emarginazione e alla crescente povertà.

E questo con la complicità di Marsilio e della destra che per servilismo politico tradisce la nostra terra.

Con Luciano D’Amico l’Abruzzo difenderà veramente i suoi diritti e i suoi interessi, contrastando un’Autonomia che rischia di essere la tomba della nostra regione.

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Redazione IMN