“Nel corso degli anni e con enormi sacrifici il nostro ospedale, sotto l’illuminata direzione ASL1 di Roberto Marzetti, riuscì prima a istituire un Reparto di degenza con 20 posti letto di Medicina Riabilitativa e poi a creare ex-novo una Unità Operativa UOSD di Medicina Riabilitativa Territoriale che intercetta ancor oggi gran parte dei pazienti cosiddetti “ex art 26” (cioè quei soggetti prima curati da alcune strutture accreditate ex convenzionate). Tutto ciò in aggiunta al già esistente Servizio Ambulatoriale radicato in città dagli anni ’80. La creazione del Dipartimento di Riabilitazione, sempre condivisa con il DG Marzetti, consentì di realizzare una struttura Riabilitativa aziendale riconosciuta come Eccellenza a livello nazionale. Questa situazione si è protratta anche sotto la Direzione di Giancarlo Silveri e in circa 7 anni il trend sia in termini economici che di soddisfazione dell’utenza è stato a dir poco eccezionale per l’Azienda. La successiva volontà regionale, con l’allora sub commissaria alla sanità regionale Giovanna Baraldi, scelse di non riproporre il Dipartimento della Riabilitazione, ma l’organizzazione rimase intatta. Attualmente le problematiche aperte sono: il cosiddetto Piano di Reingegnerizzazione della governance sanitaria Rete Ospedaliera propone una scissione dei posti letto dividendoli in 12 a indirizzo ortopedico e a direzione ospedaliera e 8 a indirizzo neurologico a direzione non dichiarata. Questo è un evidente errore poiché in Medicina Riabilitativa esistono i codici identificativi, in questo caso il “Codice 56” che è onnicomprensivo proprio per non frammentare il “protocollo riabilitativo” che, secondo i vigenti criteri di legge, fa capo esclusivamente al medico Fisiatra: quindi i 20 posti letto di Medicina Riabilitativa – passata la drammatica emergenza Covid – devono tornare ad essere tali e sotto il criterio identificativo del “Codice 56”; esiste da sempre una sperequazione nell’impegno di spesa per la voce “Ortesi, protesi e tutori” che vede l’intera Provincia penalizzata con la giustificazione da parte della Regione che si tratta di “spesa storica”; i 20 posti letto del “Codice 56” sono comunque insufficienti anche perché non esistono qui da noi, a differenza dell’offerta sanitaria dell’area costiera”, strutture e cliniche accreditate dedicate; non si comprende come nel Piano regionale di riorganizzazione vengano assegnati 40 posti letto “Codice 75” (Gravi Cerebro Lesioni acquisite) all’ospedale di Popoli che è privo di una Neurochirurgia e di un servizio di Rianimazione adeguato al numero di quei pazienti i quali, invece, potrebbero trovare giusta allocazione presso una struttura sanitaria efficiente e qualificata come la nostra. Ci auguriamo che le previsioni programmatiche possano essere corrette e migliorate anche con le nostre costruttive segnalazioni e proposte : l’obiettivo di tutti deve essere solo la salute delle persone e la migliore qualità della sanità pubblica”. E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.
Pietrucci (Pd): “Più attenzione per la sanità pubblica”
Il Consigliere del Pd sulla sanità