«Lo sport dovrebbe essere gioia, condivisione, sogni ad ali spiegate; tutte queste restrizioni in un Campionato di Prima Categoria fanno davvero male. È vero che devono essere rispettate le regole, ma ciò significherebbe che, ogni domenica, si dovrebbe, in realtà, giocare in soli tre o quattro campi in tutto l’Abruzzo: è un concetto che deve far riflettere molto e non solo noi dirigenti. I ragazzi pagheranno sicuramente il prossimo anno l’emozione di ripartire con grinta. A livello calcistico regionale, stiamo toccando il fondo, non si può più tacere». Chi parla, in questo caso, non usando mezzi termini e mezze misure, è Cristian Di Salvatore, team manager della Plus Ultra di Trasacco, dopo la gara di oggi, contro il Tagliacozzo Calcio. Uno 0-5 che non è passato inosservato, in casa, a Trasacco, ma che, allo stesso tempo, non è riuscito nemmeno a risollevare totalmente il malumore di squadra e società, portato addosso dopo l’aut aut per il proprio campo da calcio casalingo – non dotato dei necessari requisiti di sicurezza e quindi chiuso al pubblico – e dopo gli episodi amari arbitrali scoppiati nella scorsa domenica. Uno 0-5, comunque, conquistato senza troppa fatica dalla Plus Ultra, ma che ha fatto anche riflettere: il match senza spettatori di oggi ha sollevato qualche perplessità in più. «Il risultato – spiega il team manager della squadra di Trasacco – parla da sé. Abbiamo giocato contro una compagine avversaria molto giovane, quale quella del Tagliacozzo, ma anche bilanciata e poggiata su di un progetto sportivo fresco e che merita», afferma.
In questa Giornata, la 24esima del Campionato di Prima Categoria, Girone A, la Plus Ultra si è presentata in campo con una rosa di giocatori rimaneggiata, inglobante ben quattro fuori quota, tre dei quali subentrati per il loro esordio esclusivo (Matteo Catarinacci, classe 2002, Roberto Ippoliti, classe 2000 e Andrea Ippoliti, classe 2000). Tutti giovanissimi talenti in erba (uno dei quali anche di minore età) e tutti originari di Trasacco, a riprova del fatto che la scuola, la squadra, lo spirito, l’alchimia opportunità in loco e ambizione puntata verso l’alto funzionano per davvero nel paese marsicano. «Partita dominata da noi, al di là del primo quarto d’ora di studio iniziale della squadra avversaria. – avverte Di Salvatore – Il primo gol è stato segnato al 18esimo minuto del Primo Tempo e da lì il match si è risolto in discesa; non abbiamo subito praticamente nemmeno un tiro in porta. Nonostante, quindi, i numerosi infortuni che stiamo accusando da tempo e la brutta esperienza di domenica scorsa (nella partita contro il Pizzoli, terminata 1-2 con 3 squalificati di rilievo per la Plus Ultra Ndr.) la squadra, oggi, è scesa in campo più unita che mai». Dopo il ‘battesimo’ di rete di Najib Saoufi, è seguita la meravigliosa tripletta di Loreto Ippoliti e, all’85esimo, ha chiuso in bellezza Damiano Leone, il capitano, decretando lo 0-5 finale. «E proprio a lui va, personalmente, il mio plauso – dice Cristian – da parte anche della dirigenza. Con tutto questo amaro in bocca, legato anche alla questione del nostro Stadio comunale off limits, Damiano riesce sempre a tenere alto il morale dei ragazzi, da vero leader, sotto tutti i punti di vista. Si sta riscoprendo essere, inoltre, anche un ottimo ‘padre’ per i più giovani».
Il match di oggi, al ‘Leo Attili’, infatti, è stato blindato per entrambe le tifoserie, a seguito di un’ordinanza di chiusura al pubblico dello Stadio firmata dal primo cittadino di Tagliacozzo per assenza del certificato di agibilità. «Una partita senza pubblico, quindi, con i carabinieri all’ingresso dello stadio – afferma Di Salvatore – e con il presidente della squadra tagliacozzana molto amareggiato, come del resto anche noi. Eppure, posso ben dire che oggi la sportività non ha perso. A di là del risultato rotondo, infatti, c’è stato, da ambo i lati, un grande rispetto dell’avversari;, ai ragazzi del Tagliacozzo, vanno tutti i miei complimenti, soprattutto per il loro progetto». Tra una settimana, inoltre, per Trasacco, arriverà la grande sfida contro L’Aquila che, però, avverrà non tra le mura amiche dello Stadio di casa, ma all’interno di un campo esterno, quello di Pescina, posto a 20 chilometri di distanza. «Già di per sé, sarà una partita un po’ anomala – conclude il team manager di Trasacco – a livello emotivo. A livello calcistico, però, daremo sicuramente filo da torcere: gli aquilani devono venire a sudarsi qui il risultato».
Notizia a cura dell’addetta stampa Mersia Angelini