Uno sguardo a 360° sui fenomeni criminali in Italia e nel mondo, per poter fornire risposte tempestive alle nuove sfide del nostro tempo e restituire al decisore politico un quadro di riferimento per elaborare strategie ancora più efficaci, innalzando il livello di sicurezza senza trascurare la percezione che ne hanno i cittadini.
Un «bene essenziale», come lo ha definito il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini aprendo la conferenza stampa per la presentazione dell’attività 2022 nel campo della cooperazione internazionale di polizia e dell’analisi dei fenomeni criminali, a cura della direzione centrale della Polizia criminale.
Durante l’evento, trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube della Polizia di Stato, e su questo sito, sono stati, inoltre, illustrati dal direttore centrale della Polizia criminale e vicedirettore della Pubblica Sicurezza Vittorio Rizzi, contestualizzandoli negli scenari di riferimento, i dati operativi relativi ad alcuni dei fenomeni di maggior rilievo, sia sul fronte della cooperazione internazionale – che vede «l’Italia sempre più presente in tutto il mondo nell’ambito di operazioni congiunte con un numero sempre più alto di latitanti rintracciati» e attenta alla «globalizzazione criminale», come ha sottolineato il capo della Polizia – sia su quello dei fenomeni criminali come omicidi, violenza sulle donne, violenza minorile, truffe, che restituiscono anche indicazioni importanti sulle azioni da intraprendere.
Rilevanti, sul fronte della cooperazione internazionale – portata avanti attraverso un’intensa attività non solo di scambio di informazioni ma di formazione e confronto sulle best-practice – i risultati raggiunti nella ricerca dei latitanti: 1.369 quelli arrestati in 64 Paesi da gennaio a fine novembre 2022, 26 in più rispetto al 2021, tra questi l’eritreo “Tenny”, ricercato per traffico di esseri umani e favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Sempre grazie alla cooperazione internazionale, sono in corso 100 indagini su casi di sottrazione di minore portato all’estero da uno dei due genitori, con la restituzione di 15 bambini al genitore avente diritto a fronte di un aumento del fenomeno del 29% rispetto al 2021.
Guardando al contrasto alla criminalità organizzata, sono 37 gli “’ndranghetisti” arrestati nel biennio di riferimento grazie alla cooperazione nell’ambito del progetto I-CAN, tra questi Rocco Morabito. Un risultato operativo significativo, ha sottolineato il direttore centrale Rizzi, perché testimonia la tendenza delle mafie nazionali a «colonizzare» altri Paesi dove trovano condizioni economico-giuridiche favorevoli per radicarsi, «rendendo plasticamente l’idea di una mafia globale e globalizzata», che «si fa impresa» e usa le nuove tecnologie, passando dal “pizzino” alle piattaforme criptate (circa 30 quelle scoperte, utilizzate dalla criminalità organizzata).
Sempre sul fronte antimafia, gli strumenti di prevenzione possono diventare patrimonio comune, e in quest’ottica «possiamo fare scuola come sistema Italia”, ha proseguito Rizzi, ricordando il Law Enforcement Forum promosso dalla direzione centrale della Polizia criminale in ambito europeo, un “working group” per mettere a fattor comune strumenti di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione dei fondi Next Generation EU distribuiti attraverso i piani nazionali.
Altra proposta di rilievo nell’ambito del contrasto alle mafie, in particolare per quanto riguarda l’aggressione ai patrimoni illeciti, è quella italiana relativa all’introduzione all’interno delle banche dati di una ‘silver notice’ sul modello della ‘red notice’ per i mandati d’arresto internazionali, che consenta il tracciamento dei patrimoni illeciti nei 195 Paesi aderenti a Interpol. Un gruppo di lavoro guidato dall’Italia lavorerà nel nuovo anno alla stesura della proposta, con l’obiettivo di presentarla in occasione della prossima assemblea generale dell’organizzazione.
La conferenza stampa è proseguita con una disamina articolata dei fenomeni criminali in Italia basata sui dati operativi relativi agli omicidi – con un focus su quelli con vittime di genere femminile – anche confrontati con quelli di altri Paesi, ai reati-spia della violenza di genere, come stalking e violenze sessuali, ai reati informatici, alle truffe e ai reati predatori, come furti e rapine. Numeri e dati che è possibile approfondire nel report di sintesi e nelle slide mostrate durante la conferenza stampa, disponibili online.
All’evento hanno partecipato in video collegamento anche gli esperti all’estero di Guardia di Finanza (tenente colonnello Massimiliano Scarfile, da Kiev), Arma dei Carabinieri (maggiore Andrea Pellegrino, da Lione) e Polizia di Stato (vicequestore Galgano Galgani, da Atene, sul tema degli attentati terroristici alle sedi diplomatiche all’estero).