Quasi 600 milioni di PIL, 9500 posti di lavoro e circa 250 milioni di euro di reddito distribuiti ai lavoratori impiegati nel sistema economico. È questo l’impatto economico generato dai fornitori italiani utilizzati da Poste Italiane nell’Area Centro (Abruzzo, Molise, Lazio e Sardegna), seconda nella creazione del particolare “valore aggiunto” solamente all’Area Nord Ovest del Paese.
Il Bilancio Integrato 2019 di Poste Italiane per la prima volta, contiene un modello di stima degli impatti economici prodotti complessivamente dall’Azienda in ogni singolo territorio e fornisce una chiara fotografia di una realtà centrale nel Paese, che grazie al lavoro dei suoi 128mila dipendenti riesce a creare valore economico a livello locale e nazionale, producendo ricchezza e occupazione non solo attraverso il proprio business ma anche attraverso il coinvolgimento di una catena di fornitori locale.
Anche in Abruzzo, Poste Italiane incide in modo diretto e indiretto a generare sviluppo dell’economia locale attraverso il coinvolgimento delle imprese in una molteplicità di settori come ad esempio quello dell’edilizia, della manutenzione, della sicurezza, della logistica, delle nuove tecnologie, dell’impiantistica.
Significativi, in questo senso, sono stati i circa 400 interventi straordinari effettuati in Abruzzo nell’ambito del progetto “Piccoli Comuni”. Oltre alla oggettiva valenza sociale, tali iniziative hanno generato reddito e lavoro per le imprese locali attraverso l’attivazione del servizio Wi-Fi gratuito in 244 uffici postali; la realizzazione di opere di “decoro urbano”, effettuate in 116 piccoli comuni e frazioni, in particolare con il restyling e l’installazione ex novo delle cassette postali; le 26 installazioni di ATM Postamat tra sostituzioni e nuove installazioni; gli 8 interventi di abbattimento di barriere architettoniche per facilitare l’ingresso negli uffici postali.
A livello occupazionale, in Abruzzo Poste Italiane impiega complessivamente circa 3.300 risorse: il 58% sono impegnate nel settore “Mercato Privati” che comprende la rete di 472 uffici postali e il 35% del personale in “Posta, Comunicazione e Logistica”, struttura che gestisce il recapito di corrispondenza e pacchi.
Oltre agli impatti diretti legati strettamente all’attività economica del Gruppo, il business di Poste italiane, dunque, richiede l’acquisto di beni e servizi prodotti da altre imprese (generando impatti indiretti e indotti) e consente alle famiglie che hanno ricevuto un reddito grazie al lavoro svolto per l’Azienda e i suoi fornitori di acquistare nuovi beni e servizi (generando impatti indotti). Nel 2019, ad esempio, l’Azienda ha acquistato beni e servizi da circa 2.300 piccole e medie imprese, per un valore totale di 1.2 miliardi di euro. In generale, sempre nel 2019, le attività operative del Gruppo hanno avuto impatti diretti, indiretti e indotti sull’economia italiana pari a circa 12,5 miliardi di euro di Prodotto Interno Lordo, coinvolgendo complessivamente circa 189mila lavoratori con una distribuzione di redditi per un totale di 7,5 miliardi di euro.
Le attività di investimento di Poste Italiane dirette alle imprese e allo Stato rappresentano inoltre un forte impulso all’economia del Paese: le prime possono utilizzare le risorse raccolte per poter svolgere le proprie attività di business ed effettuare nuovi investimenti, parallelamente l’investimento in titoli di Stato consente di finanziare la spesa pubblica.
Poste Italiane ha da tempo intrapreso un percorso per integrare la sostenibilità nella propria strategia aziendale, affiancando agli obiettivi di business una chiara visione sulle tematiche ambientali, sociali e di governance. L’introduzione dei principi ESG (Environmental, Social and Governance), in particolare, ha permesso a Poste Italiane di raggiungere notevoli traguardi nazionali e internazionali. Proprio in quest’ottica l’Azienda ha recentemente attivato il sito internet dedicato alla sostenibilità, consultabile all’indirizzo: www.posteitaliane.it/it/sostenibilita.html.