La CISL FP Abruzzo Molise intende fare chiarezza sulla delicata vertenza degli operatori giudiziari a tempo determinato, “abbiamo iniziato ad occuparci dei lavoratori precari della giustizia, in tutte e quattro le province abruzzesi, sin dai tempi in cui prestavano il loro servizio negli uffici giudiziari sotto le mentite spoglie di tirocinanti”, – dichiara il Segretario generale della CISL FP Vincenzo Mennucci.
“La vertenza, sollevata a più riprese anche a livello nazionale, va ben oltre la scadenza imminente dei contratti e coinvolge non solo gli operatori in servizio nella provincia di L’Aquila ma anche quelli operanti nelle altre tre province nonché i tanti abruzzesi i quali, costretti ad accettare sedi di lavoro molto distanti dal proprio comune di residenza, si sono allontanati dalle proprie famiglie pur di non rinunciare alla opportunità di un lavoro stabile, agognato per lunghi dieci anni, – continua il Segretario della CISL FP.
La CISL FP Abruzzo Molise non ha mai fatto mancare il proprio aiuto e appoggio quando ci sono stati problemi con la Regione Abruzzo, soggetto promotore dei tirocini presso gli uffici giudiziari, e non ha fatto né farà mai venir meno il proprio impegno e la propria responsabilità nei confronti di tutti i lavoratori precari della giustizia, compresi coloro che sono andati fuori regione, soprattutto nella fase in cui si sta definendo e decidendo la stabilizzazione o la proroga dei contratti in scadenza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’economia e presso il Ministero della Giustizia, unici reali interlocutori della vicenda.
“Noi scegliamo di non fare proclami per non alimentare aspettative. A nostro avviso, in questo particolare momento cruciale per la stabilizzazione o proroga dei contratti, è inopportuna la scelta di organizzare manifestazioni che non apporterebbero nessun valore aggiunto alla ricerca di una soluzione alla vertenza, – afferma il Segretario Mennucci”.
“Il Sindacato, data l’ampiezza e la portata della questione, in questo momento ha il dovere di agire unitariamente e di essere parte attiva di questo processo lì dove realmente si decide a livello nazionale, proponendo soluzioni fattibili e giuridicamente perseguibili, senza cavalcare strumentalmente le ansie e le paure dei lavoratori per finalità estranee alla loro stabilizzazione. La CISL c’è e ci sarà sempre solo per la tutela dei lavoratori”, – conclude il Segretario Generale Vincenzo Mennucci.