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Predisposto percorso per negativizzati Sindrome Long Covid

Assessore Verì: "Abruzzo è una delle primissime Regioni italiane ad adottare uno strumento programmatorio per l’assistenza di pazienti che si sono negativizzati al Covid"

Verì, su anticorpi monoclonali Regione attiva da settimane

Un percorso clinico definito in tutti i passaggi, che garantisce la presa in carico dei pazienti colpiti da Sindrome Long Covid 19, vale a dire la presenza di sintomi o segni che si sviluppano durante o dopo un’infezione da Covid 19, che continuano per più di 12 settimane e non possono essere spiegati con una diagnosi alternativa.

E’ l’obiettivo delle linee di indirizzo per il follow up dei pazienti con pregressa infezione da Covid 19, elaborate dall’Agenzia Sanitaria Regionale e approvate ieri sera dalla giunta regionale.

“La letteratura scientifica – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – indica la possibilità di effetti a distanza a carico di diversi organi. Di conseguenza, la possibile presenza nel periodo successivo alla fase acuta, di esiti clinici o funzionali, temporanei o persistenti, impone di dover garantire una completa risposta assistenziale, attraverso una presa in carico multidisciplinare, che possa rispondere ai molteplici bisogni di questi pazienti”.

L’Abruzzo è una delle primissime Regioni italiane ad adottare uno strumento programmatorio per l’assistenza di pazienti che si sono negativizzati al Covid.

“Si tratta – sottolinea il commissario dell’Asr, Pierluigi Cosenza – di prime indicazioni sui criteri clinici di riferimento nell’attività di sorveglianza dei pazienti clinicamente guariti da Covid 19. L’impatto sui pazienti guariti è un ambito in continua e rapida evoluzione e non sono ancora disponibili dati esaustivi su tutti gli aspetti da considerare. Per questo queste linee potranno essere aggiornate o riviste in base ad ulteriori evidenze scientifiche o indicazioni ministeriali”.

In ogni Asl verrà istituito un ambulatorio Long Covid, coordinato dal medico specialista in malattie infettive, che opererà in equipe con pneumologo, cardiologo, neurologo, nefrologo, psichiatra/psicologa e un infermiere con specifica formazione. A seconda delle esigenze, potranno essere coinvolte altre figure mediche o sanitarie (oculista, otorino, geriatra, dermatologo, reumatologo, endocrinologo, specialista in medicina fisica e riabilitativa, dietista, farmacista).

Per iniziare il follow up nell’ambulatorio Long Covid, il paziente (sia ospedalizzato, sia assistito a domicilio) dovrà essere clinicamente guarito e con doppio tampone nasofaringeo negativo. Verrà contattato telefonicamente da un infettivologo (o dal medico di medicina generale e dal medico Usca) che somministrerà un questionario di screening, all’esito del quale verrà formalizzata la necessità di presa in carico da parte del servizio.

Il paziente potrà essere assistito in regime di day hospital (con finalità diagnostica o terapeutica), di day service (con la predisposizione di pacchetti ambulatoriali per i casi più complessi, che necessitano di indagini cliniche e strumentali plurime e multidisciplinari), o ambulatoriale.

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