Venerdì 25 agosto, a Rocca di Mezzo, nella Sala Conferenze Sebastiani, si è tenuta la premiazione dei vincitori del Premio Nazionale Mario Arpea, istituito alla memoria del giornalista e scrittore originario di Rocca di Mezzo.
È articolato su 4 sezioni (poesia inedita, poesia edita, letteratura e cinema) e ha visto la partecipazione di centinaia di persone provenienti da tutta Italia.
Il premio indaga la percezione che hanno i partecipanti del genius loci dei luoghi di montagna.
Il premio, giunto alla X edizione, è promosso dalla Regione Abruzzo, dal comune di Rocca di Mezzo in collaborazione con la Società Dante Alighieri, dal Parco Sirente Velino, dalla pro loco di Rocca di Mezzo, dalla rivista Logos Cultura, dal diplomatico Massimo Arpea nipote dello scrittore e dall’imprenditore Alessandro de Montis, e con il patrocinio dell’Università Gabriele d’Annunzio – Dipartimento di Lettere e Arti e Scienze Sociali e Club per l’Unesco di Pescara, della Città di Bolzano, della Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige e dal Club Alpino Italiano sezione di L’Aquila, sottosezione Altipiano delle Rocche.
La commissione valutatrice delle opere partecipanti alla X edizione, presieduta da Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, composta dalla storica Maria Teresa Giusti, dalla poetessa Daniela Quieti e dall’emerito dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Giulio Ferroni ha assegnato i premi: Arpea Speciale per un’opera (racconto/romanzo) sul tema della montagna; in occasione del X anniversario del premio il Narciso d’Argento a una personalità di spicco del mondo della cultura, della scienza o dell’imprenditoria residente nella Regione Abruzzo; inoltre l’Associazione Culturale Perseo alle sezioni preesistenti di Poesia Edita, Poesia Inedita e Narrativa Edita ha aggiunto una sezione dedicata a uno Short Video.
Nelle scorse edizioni il premio speciale per la narrativa è stato assegnato a Paolo Cognetti (Le otto montagne, edito da Einaudi) e a Carmine Abate (Il cercatore di luce, edito da Mondadori).
Il primo premio assegnato per la poesia edita ha visto l’affermazione di Ercole Wild, guida professionista di montagna, alla sua opera prima “L’odore del Selvatico. Pensieri di vita con parole di montagna” con la seguente motivazione: suggestive e profondamente liriche, le pagine del libro di Ercole Wild, L’Odore del Selvatico, sono un canto alla bellezza del creato e alla grandezza della natura. I boschi, i sentieri, i ruscelli sono anche metafore del nostro rapporto spirituale con una divinità che è anima e motore primo di tutte le cose: la montagna. Un rapporto d’amore con la natura che trasuda da ogni riga e pensiero qui trascritto e che fanno di questo piccolo libro una sorta di breviario moderno per chi ancora non si arrende al consumismo dei mercati e vuole credere che la bellezza ci salverà.