“Stop al genocidio in Palestina! Stop all’occupazione e alla pulizia etnica!”: questi alcuni slogan del presidio spontaneo di ieri pomeriggio in piazza Regina Margherita per denunciare l’offensiva israeliana a Gaza e la complicità dei governi occidentali.
La mobilitazione, organizzata dal Comitato Palestina L’Aquila ha coinvolto poche decine di manifestanti.
“Usa e Israele hanno continuato a colpire non solo la Palestina, ma anche Libano, Siria e Yemen – spiegano gli organizzatori in un manifesto – Contestualmente la Cisgiordania è messa brutalmente a ferro e fuoco in una delle operazioni militari più violente dalla Seconda Intifada, che si sta concentrando nei campi profughi a nord della Cisgiordania, specie a Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas.
I palestinesi stanno resistendo contro questa escalation volta all’annientamento, alla deportazione e all’annessione di altri territori”.
“Anche durante la tregua a Gaza – si legge ancora – Usa e Israele hanno bloccato l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario e interrotto l’elettricità. E ora le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione di terra, tagliando in 2 la striscia per meglio controllare il territorio. Dall’ultimo rapporto di una commissione indipendente Onu emerge con chiarezza in cosa si traduce questo controllo: non solo uccisioni ma anche torture sessualizzate e stupri, usati come strategia genocidiaria nei confronti di donne e uomini palestinesi”.
Una nuova mobilitazione è prevista mercoledì 2 aprile all’Aquila quando inizierà il processo a carico di Anan Yaeesh, resistente palestinese rinviato a giudizio con l’accusa di terrorismo insieme ad Ali Irar e a Mansour Doghmosh.