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Presutti a Mazzei: “Così è il gioco dell’oca della polemica”

"Smontiamo la storiella della svendita se ne inventa un’altra”

“Si parte dalla prima falsità. Viene smentita. E invece di fermarsi, si lancia di nuovo il dado. È il gioco dell’oca della polemica: ogni volta che un argomento cade, torna disciplinatamente alla casella uno”.
L’avvocato Gianluca Presutti, presidente della commissione comunale lavori pubblici, replica al segretario cittadino di Massimo Verrecchia Pierfrancesco Mazzei partendo proprio da qui: dalla sequenza di accuse smontate una dopo l’altra. “Prima si agita l’allarme sicurezza dinanzi ad una amministrazione che, senza slogan, risolve un problema annoso e tutt’altro che semplice, su un immobile pericolante e oggetto di ingressi abusivi. Soluzione trovata a beneficio della tranquillità dei cittadini.
Caduta quella tessera e non potendo più usare quell’argomento, Mazzei passa alla successiva, agitando una presunta svendita dell’immobile”. Presutti la liquida con un’osservazione che pesa come un macigno: “quando una svendita è vera, i compratori accorrono. E invece qui c’è stato un compratore – imprenditore di Avezzano – dopo due aste andate deserte e dall’operazione il comune ha avuto molteplici vantaggi: in sintesi ha evitato di spendere mezzo milione di euro per demolirla e incassato 250 mila euro con i quali facciamo la piazza a Chiusa Resta e un intervento su San Pelino.
Tutto chiaro? Sì e allora Mazzei riscopre improvvisamente il programma di mandato, fingendo di leggerlo per la prima volta. Peccato che quel documento dica altro rispetto a ciò che si vuole insinuare: Casa di Riposo Intercomunale (RSA), con sede ad Avezzano, da realizzare attraverso un’interlocuzione con i Comuni della Marsica. Un progetto di area vasta. Nulla a che vedere con l’immobile di via Toscana, che resta un’altra partita ingiocabile per le spese milionarie – tra demolizione e nuova costruzione – che avrebbe comportato.
Ma nel gioco dell’oca non conta arrivare al traguardo. Conta trascinarci nella polemica. E così, smascherata una, se ne costruisce un’altra. Non per chiarire, ma per non ammettere l’unica verità davvero scomoda: un problema concreto è stato risolto. Il resto è rumore. Ripetitivo. Prevedibile.
e portato avanti da chi evidentemente è pagato per questo lavoro – scrive Presutti che conclude con una domanda tagliente:

“Se dovessimo giocare allo stesso gioco dinanzi all’ennesimo ritardo di 18 mesi sull’ospedale civile, quanti dadi dovremmo lanciare?”

Comunicato stampa

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