L’associazione dei consumatori Assoutenti nei giorni scorsi -come riporta anche l’Ansa – ha lanciato l’allarme rispetto ai previsti aumenti dei listini al dettaglio che stanno interessando beni di largo consumo come pane e pasta. I numeri sull’andamento dei prezzi nelle varie città italiane hanno fatto registrare – sempre secondo le stime dell’associazione – rialzi in alcuni casi a doppia cifra dei beni di prima necessità.
L’Istat ha registrato nel mese di marzo un incremento dei prezzi del +5,8% per il pane e del +13% per la pasta, ma se si analizzano i listini medi delle varie province italiane pubblicate dal Mise, si scopre che per il pane, la città che nell’ultimo mese registra i rincari più elevati è Terni. A poca distanza troviamo Cremona, con aumenti al dettaglio dell’8,4% su base mensile, mentre al terzo posto tra le città dove il pane rincara di più si piazza Padova (+6%).
La situazione peggiora sul fronte della pasta, e la Calabria si aggiudica la maglia nera dei rincari. Una emergenza quella dei prezzi che ha portato per la prima volta in Italia tutte le associazioni dei consumatori iscritte al CNCU ad unirsi in una Assemblea generale indetta per il prossimo 6 aprile e finalizzata a presentare al Governo un pacchetto di misure contro i rincari.
Il Codacons, inoltre, ha denunciato anche il rialzo dei prezzi del caffè al bar, frutto negativo del caro-bollette. Di recente, di fatti, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha realizzato uno studio sull’andamento dei prezzi medi della classica tazzina di espresso nelle varie città italiane.