Spunta un primo caso in Europa, esattamente in Belgio, collegato alla nuova variante del Coronavirus, scoperta di recente dagli scienziati. Il paziente contagiato sarebbe una giovane donna che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia.
Non aveva alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro paese del sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi. Non era vaccinata né era stata infettata in passato.
E’ stata identificata in Sudafrica una nuova variante (B.1.1.529) del virus SarsCoV2 che desta preoccupazione, non essendo ancora noto il suo impatto in termini di contagiosità ed efficacia di terapie e vaccini. La notizia è stata lanciata anche dall’Ansa.it.
La variante, secondo un bioinformatico, potrebbe chiamarsi Nu.
L’istituto Spallanzani ha costituito una task force “per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica”.
“Grazie all’intervento del ministero degli esteri, l’istituto si è messo in contatto con l’ambasciatore italiano in sud Africa, Paolo Cuculi, che sta facilitando i contatti con il Nicd sudafricano – prosegue lo Spallanzani – la task force avrà a breve una call internazionale direttamente con gli esperti del Nicd per discutere i dati e confrontarsi con le misure da adottare”.
Intanto così si esprime il sottosegretario alla Salute Sileri: “Al momento non ci sono dati sufficienti che ci indichino innanzitutto la trasmissibilità e in secondo luogo se la variante eluda o meno i vaccini attualmente disponibili. E’ chiaro che allora sarebbe un problema: al momento è presto e non è presente in Italia, ma va attenzionata”.