È stato un primo maggio di denuncia quello organizzato da Fratelli d’Italia nella Provincia di Chieti.
Sei piazze che hanno visto la presenza dei dirigenti e dei militanti locali con gazebo informativi dedicati al tema del giorno, il lavoro, partendo dal coprifuoco e arrivando alle profonde contraddizioni che anche il Governo Draghi mostra.
È quanto si legge in una nota di Antonio Tavani, portavoce Provinciale di Fd’I.
A Chieti, Lanciano, Vasto, Francavilla, San Salvo e San Vito Chietino ieri raccolta firme e banchetti informativi sul dramma che intere e diffuse categorie vivono da 14 mesi, senza che all’orizzonte si scorga una soluzione.
“Non c’è festa senza lavoro” sintetizza Antonio Tavani, parafrasando uno degli slogan della piazza “e così non sarà mai se pensiamo di riportare la gente negli stadi sì e nelle pizzerie no, se pensiamo di riempire nuovamente bus e metropolitane lasciando invece i ristoranti chiusi, se nessun passo aventi si è fatto sui pass vaccinali mentre l’Italia del turismo muore. Così salta la seconda stagione estiva e la terza considerando quella invernale!”.
Una crisi che non investe unicamente questo settore strategico ma che si estende a quello del mondo degli spettacoli, dell’arte, della musica, del teatro, delle manifestazioni e delle fiere.
Nulla si è concretamente fatto mentre torna ad affacciarsi lo spettro delle milioni di cartelle esattoriali che daranno il colpo di grazia a tutti, si legge ancora nella nota.
Dopo l’estensione dei benefici del Bonus 110% agli alberghi e alle categorie D, annunciata come probabile dal Governo, altre iniziative sono indispensabili, a partire da una legge speciale per il finanziamento di progetti di riconversione delle strutture alberghiere e un’altra sulla moratoria fiscale decennale dell’IMU su questi comparti.
L’istituzione di una ZES-TURISTICA è una delle proposte di Fratelli d’Italia che preveda per esempio la defiscalizzazione totale delle assunzioni una e tassazione FLAT decennale al 15% per le attività al di sotto di fatturati prestabiliti(ad esempio 250.000 euro per bar e attività simili, € 500.000 per pizzerie e ristoranti e 1.000.000 per gli alberghi).