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Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara in tilt

Denuncia primario scatena reazione di Pettinari: "Manca coraggio politico"

“Le parole del primario del Pronto soccorso di Pescara, che abbiamo letto oggi sulla stampa, sono la sintesi del fallimento politico del centrodestra: si tagliano nastri di scatole vuote, si fanno foto e grandi passerelle su operazioni di costruzione, tra l’altro partite decenni prima del loro ingresso in Regione, dando l’illusione di agire, ma i problemi non si risolvono e questo è inaccettabile. Denunciamo da tempo la cronica mancanza di medici e la carenza dei servizi di medicina territoriale che avrebbero il compito di diminuire e filtrare gli ingressi in pronto soccorso, ma sono denunce che rimangono inascoltate da chi ha il dovere di agire e siede sui banchi del comando in Abruzzo. Oggi, che le stesse denunce arrivano da chi combatte in prima linea in corsia, ci auguriamo che giunga una scossa sulle comode sedie della Regione e che finalmente si agisca per risolvere problema e non solo per mettersi in posa davanti a una telecamera”.

È durissimo il commento del Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari a seguito della denuncia del primario del pronto soccorso di Pescara in cui si testimoniano le gravi carenze di personale che inevitabilmente si traducono in attese lunghissime per gli utenti che, nei casi peggiori, durano anche giorni prima del ricovero.

“Oggi chi è sul fronte comunica che servono dieci medici – incalza Pettinari – bene, lì devono essere mandati dieci medici! Chi è alla guida di Regione Abruzzo, e quindi delle Asl, si attivi con ordini di servizio per atti dispositivi che indirizzino i medici verso dove più serve. Siamo in stato di emergenza e bisogna sanare le ferite dove sono più gravi. Ci vuole il coraggio politico per risolvere questi problemi, ora è il momento che Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia dimostrino questo coraggio. Inoltre abbiamo un corpo di medici Vaccinatori che nel momento in cui hanno firmato l’accettazione avrebbero dato la disponibilità a sopperire alle ulteriori esigenze dell’azienda sanitaria, vuol dire che con i dovuti requisiti possono essere utilizzati anche in pronto soccorso nei momenti in cui non sono impegnati nella vaccinazione. Oppure si potrebbe predisporre, per evitare che i bandi di concorso restino vuoti come sembra che accada, degli incentivi economici regionali per rendere più appetibile la destinazione. Queste, comunque, rimangono azioni nel breve termine per cercare di colmare una carenza che si trascina ormai da troppi anni. A lungo termine è necessario aumentare il numero di personale sanitario nella struttura: medici, infermieri e OSS; riqualificare tutta la rete di medicina territoriale per evitare che ci sia un ingolfamento di pazienti nel pronto soccorso di Pescara. I presidi di Penne e Popoli devono essere operativi al 100% i distretti sanitari funzionare al massimo per evitare che troppi utenti si affollino”,conclude Pettinari.

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