“Leggendo le dichiarazioni rilasciate dal vice presidente Pettinari viene da chiedersi se lo stesso attribuisca alla giunta regionale poteri divinatori, in grado cioè di prevedere il numero delle persone bisognose di ricovero in un ospedale in una certa, specifica, giornata”.
Lo rimarca l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, replicando all’attacco dell’esponente della minoranza in Consiglio regionale, secondo cui la responsabilità dell’affollamento di alcuni reparti dell’ospedale di Pescara (che hanno portato alla sospensione di 48 ore degli accessi in pronto soccorso per i soli pazienti di discipline mediche) sarebbe da ascrivere allo stesso assessore e al presidente Marsilio.
“Intanto puntualizziamo, come ha già fatto la Asl – continua l’assessore – che il pronto soccorso del Santo Spirito non è chiuso, ma continua ad assicurare come sempre le prestazioni di emergenza-urgenza. Sono stati sospesi solo gli accessi di pazienti di area medica, in quanto non è possibile procedere ad eventuali ricoveri, perché i reparti sono pieni. Non si tratta di un disservizio, ma di un segno di grande responsabilità nei confronti dei pazienti e della loro sicurezza. Inoltre, va precisato che in una logica di rete gli altri presidi ospedalieri della zona sono pienamente operativi e pronti, in caso di necessità, a far fronte ad ogni tipo di esigenza”.
La Verì s’interroga anche sul nesso tra l’affollamento di questi giorni all’ospedale di Pescara e la situazione dei presidi di Penne e Popoli, che sono invece perfettamente attivi e svolgono regolarmente la loro funzione.
“Non capisco a cosa si riferisca il vice presidente Pettinari – aggiunge – cosa c’entrano i ricoveri sospesi a Pescara in area medica con i servizi di Penne e Popoli? Sono situazioni completamente diverse: secondo il ragionamento di Pettinari, allora, dovremmo impedire ai cittadini di scegliere a quale pronto soccorso rivolgersi, predisponendo percorsi obbligati verso altri presidi a seconda della patologia? Oppure dovremmo prevedere un milione e 300mila posti letto ospedalieri, tanti quanti sono gli abruzzesi, così da scongiurare l’eventualità che possano verificarsi situazioni come quella di questi giorni a Pescara?”.
Sul disavanzo dei conti della sanità, l’assessore torna a rimarcare come tutte le spese siano certificate e imputabili al Covid, senza le quali il sistema sarebbe perfettamente in equilibrio economico-finanziario.
“Non comprendo infine – conclude – cosa intenda Pettinari quando parla di mancanza di strumenti di programmazione: il piano di riordino della rete ospedaliera (nel quale gli ospedali di Penne e Popoli sono stati riclassificati e potenziati, rispetto al vecchio piano della precedente legislatura) è stato approvato in giunta la scorsa estate e i tempi dell’esame da parte degli organismi ministeriali non li detta certo la Regione; sulla rete territoriale il Governo ha deciso di modificare, alla luce delle esigenze emerse durante la pandemia, tutte le indicazioni operative, sulle quali ci siamo riuniti fino a questa mattina con l’Agenas. Certo, quello che è successo ieri a Pescara è sicuramente un fatto che ci saremmo augurati non fosse accaduto, ma si è trattato di una circostanza eccezionale, che nulla a che vedere con le ricostruzioni del vice presidente del Consiglio”.