Come difendersi dalle querele temerarie? Se ne parla, oggi, ad Avezzano, grazie ad una iniziativa organizzata dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, nell’ambito del percorso di formazione obbligatorio promosso a livello nazionale per la professione. Una professione sempre più difficile, resa ostica anche dall’arma a doppio taglio della querela temeraria o bavaglio.
Tra le pareti dell’Auditorium Centro Servizi Culturali, in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, questa mattina giornalisti pubblicisti e professionisti
si sono dati appuntamento per parlare di questo aspetto legale, ma che rientra comunque nel circolo professionale del mondo dell’informazione, spesso in senso negativo. Tra i relatori, anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.
Era il luglio del 2019, quando, attraverso la presentazione di una norma ad hoc dei 5 Stelle, è stata accesa la luce su una auspicata messa all’angolo della minaccia sottesa all’uso e all’abuso delle querele temerarie. La querela, di fatti, da strumento giuridico di tutela è divenuta nel corso del tempo una ghigliottina per la libertà della carta stampata e non.
Venne presentato al Senato, dal parlamentare Primo Di Nicola, anche un ddl sullo stesso argomento.
Per il momento, quindi, contro la questione delle querele temerarie avverso alle penne e ai taccuini, esiste questa proposta di legge, che ha come primo firmatario al Senato Primo Di Nicola, e anche una proposta di legge alla Camera, presentata da Walter Verini. Il segretario della Federazione nazionale della Stampa Italiana Raffaele Lorusso è tornato a chiedere recentemente l’approvazione di una legge contro le “querele bavaglio”. Questo è il traguardo.