Sono stati tutti rinviati a giudizio i sei imputati per il raid punitivo a sfondo razzista ai danni di due cittadini di origini magrebine.
I fatti contestati agli imputati – Dionisio Toracchio, Alessandro Ferzoco, Mario Porreca, Cristian Iacobacci, Nello Del Gizzi e Fabio Sante Mostacci – sono accaduti nel 2013 nel comune di San Benedetto dei Marsi.
Tutti si sarebbero resi responsabili, a vari livelli, di aver picchiato, Salah Karim, “reo” secondo il gruppo di averli rimproverati per i ripetuti schiamazzi notturni, disturbando la sua famiglia e in particolare il figlio piccolo che stava riposando e di aver dato alle fiamme l’auto di Ahmed Bouhachim.
I due sono difesi dai legali Luca e Pasquale Motta, del foro di Avezzano.
Le accuse vanno dalle lesioni volontarie all’incendio doloso, con l’aggravante di avere agito in incitamento all’odio razziale, avendo avuto “finalità di odio etnico e razziale in quanto indirizzato nei confronti della locale comunità maghrebina” – anche attraverso l’utilizzo di frasi xenofobe – e per futili motivi.
Nella vicenda è coinvolto anche un altro ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti e per questo è il tribunale dell’Aquila che sta portando avanti il procedimento.
I sei imputati, difesi dagli avvocati Mario Flammini, Pasquale Milo, Quirino D’Orazio e Stefano Guanciale, dovranno presentarsi il 30 maggio davanti al giudice del Tribunale di Avezzano.