Una donna di 37 anni del Molise, alla sua seconda gravidanza, ha dato alla luce tre gemelline nella Clinica Ostetrico-Ginecologica del policlinico di Chieti diretta da Marco Liberati, una unità operativa divenuta punto di riferimento anche fuori regione per le gravidanze complicate e gemellari, seguite da Francesco D’Antonio, professore all’Università ‘D’Annunzio’ e responsabile del Centro di Medicina Prenatale e gravidanze a rischio.
I medici hanno aspettato che la gravidanza arrivasse a 32 settimane e le hanno fatte venire alla luce per mettere in sicurezza la loro vita.
Un caso classificato in letteratura tra quelli rari.
“Questa donna ha portato avanti una gravidanza trigemina monocoriale – spiega D’Antonio: si tratta di un ovulo che è stato fecondato e subito dopo il concepimento si è diviso in tre sacchi amniotici, ognuno dei quali contiene un bambino, ma che sono sostenuti soltanto da una placenta. Un caso a dir poco raro, che ha un’incidenza di una su 100 mila nascite, gravato da moltissime complicazioni che spesso hanno un esito fatale. Le bambine stanno bene, pesano circa 1,5 chilogrammi ognuna e ora si trovano in Neonatologia perché sono a tutti gli effetti premature, ma le abbiamo fatte nascere per una scelta di tipo elettivo, non appena raggiunto un certo stadio, perché questo tipo di gravidanza quasi mai viene portata a termine, e i bambini sono ad alto rischio di mortalità”.
La donna sta bene e ha dato nome alle neonate Alice, Amanda e Arianna. “Anche in questo caso – ha detto Liberati – la paziente ci è stata inviata dai colleghi del Molise, che affidandola alle nostre cure hanno inteso salvaguardare tre piccole vite che apparivano fin dall’inizio compromesse. E siamo felici di avere oggi queste bambine qui con noi”.