Così Vanna Andreola, storico dirigente della Regione Abruzzo, ora in pensione, pugliese di origini ma aquilana di adozione, candidata nelle file di Demos alle regionali in programma a marzo in Abruzzo nella lista progressista a sostegno di Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza del centrosinistra.
Parlando dei motivi che l’hanno spinta a scendere in campo, sottolinea: “Sono sempre stata un tecnico, e anche oggi preferisco definirmi un tecnico prestato alla politica. Ho ricevuto proposte più volte negli anni, ma ho sempre sentito di poter dare un maggior contributo con il mio lavoro. Non ho mai vissuto di politica e proprio per questo sono sicura di potermi mettere in gioco libera da condizionamenti e calcoli. In Luciano D’Amico ho riconosciuto una leadership autorevole e competente e così è arrivata la decisione di candidarmi”.
Andreola, che alle spalle ha una lunga esperienza tecnica nell’ambito della programmazione dei fondi europei, spiega: “In questi anni ho conosciuto l’Abruzzo in lungo e in largo, creando una fitta rete di relazioni. Un bagaglio che mi ha consentito di acquisire una importante capacità di gestione nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse”.
“È proprio sulla base di queste competenze – aggiunge – che sento di poter dare il mio contributo affinché i fondi a disposizione vengano spesi meglio e con una visione complessiva e mirata, puntando ad un piano che valorizzi le varie realtà e le diverse aree della nostra regione, ognuna con delle sue particolarità. Non è più l’epoca degli interventi ‘spot’, ora più che mai è necessario operare con criterio e stabilire le priorità”.
“Le nostre sfide più grandi – osserva – riguardano in primo luogo la sanità, costretta ancora a pagare ritardi e tagli inaccettabili con inevitabili ripercussioni su personale sanitario e cittadini, ormai sempre più esasperati dalla carenza di servizi adeguati; e poi ancora la formazione e il lavoro per i giovani, due aspetti che non riescono ad entrare in relazione, circostanza che non consente di colmare il gap tra domanda e offerta, con ripercussioni drammatiche sull’occupazione e sulle opportunità di crescita professionale”.
“Tutti temi, questi, che purtroppo favoriscono il fenomeno dello spopolamento soprattutto nelle nostre aree interne, che pure hanno tanto da offrire e meritano di poter contare su una programmazione adeguata di quei fondi troppo spesso utilizzati male. Proprio per questo metterò a disposizione tutta la mia esperienza, per contribuire allo sviluppo del nostro territorio”, conclude Andreola.