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Regione: Liris e Quaglieri al loro posto, per ora…

Incontri febbrili nell'ultima settimana per Fd'I, pressing Forza Italia, pugno duro dei meloniani. La Lega guarda alla Presidenza del Consiglio: Imprudente in pole

Gli attuali equilibri politici in seno al centrodestra che governa la Regione Abruzzo non sarebbero in discussione, almeno per il momento.

L’unica posizione sulla quale, ad oggi, pende una spada di Damocle – qualora decidesse di fare un passo indietro in attesa dell’evolversi della vicenda giudiziaria – è quella del presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, coinvolto nell’inchiesta sull’imprenditore della Sanità Vincenzo Marinelli, insieme al capogruppo di Forza Italia, Mauro Febbo.

Una posizione sicuramente allettante per i vari gruppi politici, soprattutto per i partiti “trainanti” della coalizione.

È quanto emerge dal vertice “carbonaro” di Fratelli d’Italia, rigorosamente tenuto lontano da taccuini e microfoni, convocato d’urgenza martedì pomeriggio dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

L’incontro, sul quale vige l’assoluto silenzio da parte dei componenti del gruppo regionale dei meloniani, si è svolto dopo l’ultima seduta del Consiglio regionale.

Da quanto appreso, il governatore ha voluto rassicurare i suoi sull’ipotesi di un possibile rimpasto di Giunta, dopo il pressing da parte di Forza Italia e in particolare da parte del coordinatore regionale azzurro, il senatore Nazario Pagano, che chiede l’ingresso in Giunta dell’attuale sottosegretario alla Presidenza, Umberto D’Annuntiis, ex sindaco di Colonnella (Teramo) uscito proprio da Forza Italia sbattendo la porta per aderire al gruppo di Giorgia Meloni.

Una scelta che ha scombussolato gli equilibri, già precari, dell’esecutivo regionale, alle prese con una crisi interna che va avanti ormai da oltre un anno.

Il “rimpasto di capodanno” – avvenuto alla fine del 2020 e che ha visto il ritorno tra gli scranni del Consiglio dell’ex assessore Febbo, che ha lasciato il posto a Daniele D’Amario – ha rappresentato la miccia che fatto deflagrare definitivamente la bomba all’interno della Regione.

Di qui la rottura di D’Annuntiis, sostenuto dal fronte azzurro teramano, che non aveva visto di buon occhio la mancata nomina nell’esecutivo regionale dell’ex sindaco di Atri (Teramo) di Forza Italia Gabriele Astolfi.

Quello che chiede a gran voce Pagano è uno “scambio” tra sottosegretario e assessore.

Lo scenario: D’Annuntiis lascerebbe la poltrona e andrebbe ad occupare un posto in Giunta, quello di Guido Quintino Liris, uomo forte del centrodestra, in questo modo rientrerebbe proprio Astolfi in Consiglio.

Per Pagano così si tornerebbe all’equilibrio politico richiesto, ma la mossa farebbe delle “vittime”: ad uscire sarebbe a quel punto Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco (L’Aquila) esponente alla guida della frangia marsicana di Fd’I, attuale presidente della commissione Sanità, entrato in Consiglio in surroga a Liris.

L’ipotesi, che metterebbe in subbuglio la Marsica, che perderebbe un rappresentante del territorio in maggioranza, ha trovato una forte contrarietà – è bene ribadirlo: per ora – da parte del presidente Marsilio che da quanto appreso avrebbe posto un veto nelle due riunioni e nel corso del coordinamento regionale che si è svolto venerdì scorso a Pescara, a cui hanno partecipato Liris, Marsilio, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa e Giandonato Morra dell’esecutivo nazionale di Fd’I.

Negli incontri febbrili che si sono susseguiti in settimana, poi, hanno partecipato anche il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etel Sigismondi e Mario Quaglieri.

Il governatore addirittura si sarebbe detto pronto a fare un passo indietro, lasciando quindi la guida della Regione, nel caso in cui non si riesca a trovare una quadra.

Oltre alla crisi in seno alla maggioranza di centrodestra, non sembra risolversi la crisi tutta interna al partito dei meloniani, dilaniato da lotte interne e divisioni soprattutto nelle province dell’Aquila e di Teramo.

La spaccatura più profonda resta quella che si è creata nella Marsica, con i due fronti ormai sempre più delineati: l’uno guidato da Liris e l’altro capeggiato da Quaglieri e Gianluca Alfonsi, consigliere provinciale dell’Aquila.

Resta alla finestra, ad osservare il quadro in rigoroso silenzio, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che sarebbe già proiettato verso la ricandidatura alle prossime amministrative nel capoluogo abruzzese.

In molti si sono chiesti quale sia il ruolo o comunque la posizione della Lega, azionista di maggioranza in Regione, all’interno dei vari scenari politici.

Da quanto emerge da fonti interne proprio alla Lega, il Carroccio starebbe costruendo un percorso insieme a Forza Italia, partito con cui condividono già il Governo nazionale, appoggiando dunque la linea del senatore Pagano.

Ma non solo.

Se si realizzasse il passo indietro del presidente Sospiri, stando alle indiscrezioni, in pole position per il posto ci sarebbe proprio un esponente della Lega: l’attuale vice presidente della Giunta, Emanuele Imprudente.

A quel punto il Caroccio potrebbe cedere un assessorato al fronte teramano, per rafforzare i rapporti con il territorio, di cui è coordinatore provinciale il deputato Luigi D’Eramo, oppure tentare di fare en plein, mantenendo anche la vicepresidenza.

A complicare il quadro ci sono, infine, le possibili conseguenze politiche per le inchieste in corso che coinvolgono a più livelli anche componenti della Regione Abruzzo.

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