È tornato tra le braccia del padre ed è al sicuro, il neonato protagonista di un video straziante dall’aeroporto di Kabul diventato simbolo della tragedia degli afgani che a migliaia cercano di fuggire dal Paese tornato sotto il dominio dei talebani.
Nelle immagini, il bimbo viene passato a un marine americano che lo solleva sul muro ricoperto di filo spinato dell’aeroporto, passandolo a un altro soldato all’interno dello scalo.
Secondo quanto riferito da Al Jazeera, il portavoce del Pentagono John Kirby ha detto che ai marines è stato detto che il bambino non identificato era malato.
“Il genitore ha chiesto ai marines di prendersi cura del bambino perché il bambino era malato”, ha detto ai giornalisti. “Quindi il marine che vedete allungarsi oltre il muro l’ha portato nell’ospedale norvegese che si trova all’aeroporto. Hanno curato il bambino e l’hanno restituito al padre”.
Kirby ha riferito di non sapere l’identità della famiglia o il loro status, se fossero parte del programma speciale di immigrazione in Usa per gli afgani che lavoravano per gli americani, o se fossero ad alto rischio per i talebani.
Nella foto: Un soldato americano con un bimbo in braccio in una foto fornita dall’US Central Command Public Affairs.