COMUNICATO STAMPA
“Abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà ad una rete sanitaria che rappresenta un’umiliazione per il nostro territorio provinciale a vantaggio di altri territori”.
Così il consigliere regionale PD, Dino Pepe che aggiunge: “Sembra quasi che alla stesura del testo i consiglieri di centro destra non abbiamo per nulla preso parte, probabilmente non sono stati convocati alle riunioni che contano.
“Leggendo la documentazione è chiara la scelta di un solo DEA di I livello in tutta la provincia, quello del capoluogo di Teramo, che perde ben 3 UOC e, di fatto, è impossibilitato a competere con il presidio aquilano per l’attribuzione delle funzioni di II livello tra 36 mesi, stando ai parametri già oggi fissati nel cronoprogramma. Andando poi ad analizzare quanto proposto sul resto della nostra provincia, per gli altri 3 presidi, la situazione si fa drammatica. Ci saremmo aspettati delle risposte decise alle due problematiche che interessano la nostra rete ospedaliera: rafforzamento del presidio di Sant’Omero, ospedale di confine, per arginare la drammaticità della mobilità passiva pagata sia in termini sanitari che economici, il quale invece sconta il declassamento di due UOC, Chirurgia e Ginecologia-Ostetricia. Inoltre la Delibera di Marsilio non prevede gli accordi di confine, utile strumento di contrasto alla mobilità passiva. Ricordo che l’Ospedale Val Vibrata aveva anche ottenuto rassicurazioni sull’attivazione di 13 posti letto per la lungodegenza mai attivati e numerosi annunci sull’arrivo della risonanza magnetica di cui ancora si attende la messa in funzione”.
“Nessuna traccia neppure del rafforzamento del Presidio di Giulianova, il quale meriterebbe maggiore attenzione in considerazione del fatto che tale territorio costiero per quasi la metà dell’anno vive un incremento, quasi raddoppio, della popolazione/utenza residente e villeggiante, e che invece continua ad essere dimenticato negli atti di programmazione sanitaria regionale e, anzi, rischia di perdere anche un servizio fondamentale come l’UTIC. Sul presidio sanitario di Atri era lecito aspettarsi la giusta riconoscenza dopo lo straordinario lavoro svolto nella fase drammatica dell’emergenza Covid19, ed invece siamo costretti a fare i conti con il declassamento da UOSD a semplice servizio, precisamente quella di Oculistica, diretta in questi mesi con eccellenti risultati sia qualitativi che quantitativi”, spiega Pepe.
“Ieri in Commissione tutti gli emendamenti da me presentati per scongiurare danni concreti alla sanità teramana e per mantenere almeno la situazione attuale, sono stati dichiarati non accoglibili dall’assessore Veri. Ora si passerà alle votazioni prima in commissione e poi in consiglio. Lì sapremo come la pensano i consiglieri di centrodestra del territorio. Ciò che più colpisce, infatti, è il silenzio complice dei Consiglieri regionali del centrodestra eletti in provincia di Teramo. Ciò che più ferisce è assistere allo svilimento della nostra sanità a discapito di tutti i cittadini dopo i sacrifici del commissariamento e del piano di rientro, superati grazie all’impegno delle giunte regionali precedenti”, conclude Pepe.
Pepe rivolge un appello ai sindaci della Val Vibrata per sostenere questa battaglia affinché la Val Vibrata conservi i Servizi attuali.