Delusione di Cgil, Cisl e Uil sul disegno di riordino della rete ospedaliera abruzzese prodotto dall’esecutivo regionale: una “rete che manca di visione e che non porta innovazioni di rilievo nonostante la pandemia in atto ha messo in luce le criticità del sistema sanitario abruzzese”.
“I pessimi dati sulla mobilità passiva nella nostra regione – si legge in una nota congiunta dei sindacati – rappresentano un indicatore che avrebbe dovuto spingere la Regione ad una scelta più lungimirante che evidentemente non è stata colta. Di certo, dopo oltre due anni di immobilismo dell’esecutivo regionale, c’è bisogno di fare presto, anche considerato che la Regione ha dovuto congelare fondi ministeriali per centinaia di milioni di euro destinati all’edilizia sanitaria a causa della carenza degli atti di programmazione. E tuttavia un lavoro pasticciato rischia di vedere la bocciatura del tavolo di monitoraggio nazionale, eventualità da scongiurare perché configurerebbe ulteriori ritardi nella spesa di fondi necessari per mettere in sicurezza e migliorare le nostre strutture sanitarie”.
Secondo i sindacati “è un grave errore pensare oggi di disegnare una rete ospedaliera che non tenga conto delle necessarie e strette connessioni con la rete territoriale, considerati gli imponenti investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Presidente Marsilio ha dichiarato solo qualche giorno fa che le risorse del PNRR non sono soddisfacenti per coprire tutte le esigenze della sanità abruzzese. Tale affermazione, corretta, indica però proprio la necessità che la Regione effettui una programmazione sanitaria che tenga conto delle risorse disponibili e dunque accompagni le sue scelte con un piano economico e finanziario che miri effettivamente a produrre gli investimenti necessari a cambiare in meglio la sanità abruzzese. Ciò dovrà essere in linea, tra l’altro, con un massiccio piano di assunzioni e di stabilizzazione del personale sanitario, già oggi drammaticamente carente ma che con i nuovi investimenti da operare nella rete ospedaliera ed in quella territoriale vedrà un ulteriore aumento delle necessità di ampliamento degli organici di personale”.