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Riapertura scuole, Marsilio: “Servono indirizzi precisi”

"In queste condizioni non è possibile assicurare il servizio"

“Sulla riapertura delle scuole, le Regioni hanno parlato chiaro e detto per l’ennesima volta al Governo che in queste condizioni non è possibile assicurare il servizio, soprattutto quello di trasporto”. Lo ha dichiarato il governatore Marco Marsilio. “Non si tratta di pregiudizio di ‘parte’ – aggiunge – a farsi portavoce delle criticità sono stati i Presidenti e gli assessori delle Regioni governate dal Pd (Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Puglia…), non solo quelli di centrodestra. Sul trasporto pubblico e scolastico c’è stato un’ulteriore rinvio a venerdì pomeriggio, con una riunione specifica dopo la Conferenza Unificata che approverà il documento sulla riapertura delle scuole che è stato illustrato oggi. Ma se il Governo non darà al Comitato tecnico-scientifico degli indirizzi precisi (invece di scaricare la responsabilità di rendere decisioni operative alle Regioni, come si è fatto quasi sempre finora), non saremo in grado di assicurare la mobilità per il numero necessario. Sempre ammesso che le ‘rassicurazioni’ fornite oggi da Azzolina e Arcuri sul personale aggiuntivo e sui banchi e le mascherine in distribuzione verranno confermate, nei tempi e nelle quantità, dai fatti. Noi continuiamo a collaborare con il Governo per rendere possibile l’apertura in sicurezza delle scuole, ma la confusione con cui ci si avvicina al 14 settembre rende sempre più complicato l’obiettivo. Penso che se invece di incaponirsi su una data, che ha ormai il sapore di una ‘bandiera’ politica, il Governo ascoltasse Regioni ed Enti locali, potremmo arrivare all’apertura qualche giorno dopo (come proposto anche da Anci Abruzzo), con una maggiore organizzazione e minori costi di sanificazione dovuti al turno elettorale del 20-21 settembre.
Durante la riunione, ho sollecitato il Ministro Boccia ad affrontare il tema dell’attuazione della Rete Covid: sono ormai settimane che il Ministero le ha approvate, ma siamo fermi e non possiamo fare i lavori per potenziare terapie intensive e pronto soccorso perché i fondi e i poteri sono nella disponibilità del Commissario straordinario. Rischiamo di perdere altro tempo e di trovarci impreparati di fronte a un’eventuale seconda ondata, mentre abbiamo passato l’estate a discutere di discoteche e di come restare a un metro di distanza dentro un autobus. Boccia, Arcuri e Bonaccini si sono impegnati a convocare una riunione con le Regioni per assumere le decisioni che servono”.

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