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Riapertura scuole, PD: “Marsilio recuperi i ritardi”

“Regione in ritardo, manca organizzazione e un piano”

“Se l’Abruzzo è una delle poche regioni d’Italia a derogare alla
riapertura scolastica del prossimo 14 settembre, usi i giorni di proroga
per fare in modo che si recuperino tutti i clamorosi ritardi fin qui
accumulati dalla Regione nell’organizzazione della ripartenza”, così il
gruppo PD in Consiglio regionale.

“Ci auguriamo che questo slittamento non sia solo l’occasione per fare
liberamente campagna elettorale, l’attività più praticata dal centrodestra
da quando governa la Regione – precisano il capogruppo PD Silvio Paolucci
e i consiglieri Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci – Ci
chiediamo infatti che cosa abbiano fatto finora per agevolare la riapertura
in sicurezza di tutte le scuole abruzzesi, se dalle richieste di sindacati
e degli operatori del mondo scolastico leggiamo una lunga lista di problemi
irrisolti che vanno dall’organizzazione del trasporto, all’attivazione dei
bonus per i lavoratori delle mense scolastiche, risoluzione da noi proposta
e approvata in Consiglio regionale all’unanimità, ma a cui ad oggi la
Regione non ha ancora dato seguito. Un’attività che sfugge, forse per la
sua intempestività.

Test rapidi. C’è innanzitutto un enorme ritardo per la predisposizione
dei test rapidi sul personale del mondo scolastico, la campagna doveva
partire il 24 agosto, le linee guida regionali sono del 20 e si procede a
fatica.

Trasporti. Carente allo stato l’ organizzazione sui trasporti,
che dovranno consentire a migliaia di studenti di raggiungere le proprie
scuole, sia per predisporre corse aggiuntive che non producano disagi, sia
per agevolare chi aveva un abbonamento e non ha potuto usarlo a causa della
quarantena e di cui è stato prorogato il termine per fare le domande,
ancora una volta grazie al nostro intervento. Inoltre va smentita la voce
che circola tra il personale scolastico per cui l’Azienda dei trasporti
regionale starebbe chiedendo agli istituti superiori, anche quelli in grado
di garantire la ripresa in presenza per tutti, di lasciare a casa parte
degli studenti con la didattica a distanza, perché non riescono a garantire
il servizio. Una situazione clamorosa, se tanta faciloneria fosse
confermata, a spregio del diritto all’istruzione che deve essere ugualmente
garantito e a spese dei giovani, soprattutto quelli che risiedono nelle
aree interne. Inoltre chiediamo che I fortissimi disagi registrati lo
scorso anno con assenza di numerose corse e cittadini esasperati a causa di
politiche manutentive e sull’organizzazione del personale sbagliate non si
ripetano perché quest’anno sarebbero del tutto insostenibili.

Sanità a scuola. C’è una totale mancanza di indirizzo sulla
predisposizione degli spazi, per la mancanza di un piano organico vidimato
dalla Regione e sul personale. Non esiste una procedura chiara su come
gestire non tanto l’emergenza, quanto la routine e la sorveglianza
sanitaria, ad esempio il rientro e la gestione dei malesseri non
riconducibili a Covid come i raffreddori e malanni di stagione, che
richiederanno l’assenza da scuola, anche se non gravi e un collegamento
diretto con i pediatri e dei medici che dovranno certificare lo stato di
salute dei ragazzi.

Ci aspettavamo che anche la Regione Abruzzo, come stanno facendo altre
realtà, facesse da riferimento per il riavvio dell’anno scolastico, invece
così non è stato, prova ne è innanzitutto lo slittamento della data di
riapertura, che deroga a un termine che era stata la stessa Regione a
fissare e che era la decisione più “facile” a fronte dei ritardi e della
mancanza di un piano organico di cose da fare e condiviso con il mondo
scolastico, con i Comuni e con tutti gli altri soggetti coinvolti dalla
ripresa delle lezioni.

Non è colpa della scuola abruzzese, che aveva bisogno di sostegno e
presenza al fine di prepararsi a un nuovo anno pieno di incognite e
responsabilità. Fra un ritrovo e l’altro del Napoli a Castel di Sandro
questo avrebbe dovuto fare la Regione di Marsilio, che a maggior ragione
dopo il Covid non dovrebbe avere solo il compito di articolare il
calendario scolastico, ma fare in modo che la scuola continui a essere un
luogo sicuro in cui crescere, anche in tempi di pandemia”.

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