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Ricostruzione, Fina: “Superbonus diventa supercaos”

Senatore Pd: "Maggioranza si è supinamente piegata a tutti i no del Governo"

“Non possiamo votare a favore di un decreto in cui manca troppo, lo sapete meglio di noi visto che la maggioranza è stata maltrattata dal governo. Siamo umanamente solidali. Sono 55 gli emendamenti presentati dalla maggioranza ritirati su richiesta dell’esecutivo, tanti quanti quelli dell’opposizione bocciati”.

Lo ha dichiarato in Parlamento il senatore Michele Fina nella dichiarazione di voto a nome del Partito Democratico nell’ambito della conversione in legge del decreto Ricostruzione.

Fina ha elencato alcune delle proposte del Pd bocciate dal governo: “La tutela, il supporto psicologico, il patrocinio legale gratuito dei familiari e delle vittime del terremoto, quelle a favore della Protezione civile, ma soprattutto quelle per rimediare al disastro del Superbonus che nelle aree terremotate è diventato un vero e proprio ‘Supercaos’. Grazie infatti a un superbonus rafforzato in molti qui avevano rinunciato al contributo per la ricostruzione e ora non possono tornare indietro, la maggioranza lo sapeva bene visto che come noi ha presentato emendamenti poi ritirati su richiesta del governo. Il risultato è che migliaia e migliaia di cittadini sono confinati nel limbo, ci è stato detto che il problema sarà affrontato nel prossimo provvedimento ma l’inaffidabilità del governo e della maggioranza si misura nel caso di Ischia, per cui manca ancora una volta quello che mancava nel provvedimento precedente. Per il governo e per la maggioranza per giunta Ischia appare un disastro di serie B, visto che non sono nemmeno riusciti a sospendere l’Imu per le abitazioni inagibili. Noi continueremo a batterci per una strategia e per una visione, perché arrivi un codice della ricostruzione e siano implementate politiche di prevenzione per tutti i territori che ne hanno bisogno”.

Nel corso del suo intervento Fina ha ringraziato i governi che si sono succeduti dal 2009 in poi, assieme alle amministrazioni locali, alle associazioni, “per l’impegno per ottenere le notevoli risorse e i provvedimenti a favore delle zone terremotate. Si vergogni il senatore Scurria che ha detto che quando Biondi è diventato sindaco L’Aquila era una città morta, dove gli operai erano gli unici esseri umani a frequentarla”.

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