“Sulla ricostruzione il governo e la maggioranza fanno propaganda, creano aspettative ma in realtà si limitano al minimo indispensabile”.
Lo ha detto il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese, nella conferenza stampa in cui sono state commentate le misure contenute nel decreto legge recentemente convertito in legge dal Parlamento. Per Fina “la propaganda si fa anche con un atteggiamento irrispettoso, come quello del senatore di Fratelli d’Italia Scurria che ha detto che prima di Biondi sindaco L’Aquila era una città morta. Come ho già detto in Aula nella mia dichiarazione di voto, si deve vergognare”.
Nel decreto ricostruzione, ha detto il segretario del Pd Abruzzo, “c’è a dispetto dei toni trionfalistici il minimo sindacale. Parliamo di una legge che contiene provvedimenti indifferibili e urgenti a partire da quella che riguarda la stabilizzazione del personale dopo tante proroghe e in considerazione del fatto che il loro lavoro è diventato essenziale, le deroghe sulla scuola, altre misure su Iva, prezziari, semplificazioni. Tutto emerso nelle audizioni delle associazioni e delle amministrazioni, ma è molto più quello che manca”.
Fina ha sottolineato che infatti “sono ben 55 gli emendamenti presentati dalla maggioranza che il governo ha invitato a ritirare, tanti quanti quelli dell’opposizione, in parte identici o comunque molto simili, e che pure in questo caso hanno raccolto esigenze del territorio. Per 55 volte quindi il governo ha invitato i parlamentari al ritiro, delle due l’una: o erano inutili, e allora era inutile presentarli, ma se erano importanti viene da chiedersi perché la maggioranza abbia accettato supinamente di metterli da parte e accontentarsi di un decreto che è il minimo sindacale”.
Nel corso della conferenza stampa il Pd ha avanzato la richiesta al Presidente della Regione di tenere aperti e riconvocare il tavolo della ricostruzione 2009 e il tavolo istituzionale del terremoto 2016/2017, essenziali per un confronto periodico, per valutare le esigenze e confrontarle con il territorio.
Il segretario del Partito Democratico abruzzese è tornato anche a denunciare l’azione politica del commissario alla ricostruzione, il senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli: “Nella costruzione di questo decreto ha avuto un ruolo laterale e devo purtroppo tornare a rimarcare che continua a presenziare a iniziative di coloritura politica e partitica, a differenza del suo predecessore, Giovanni Legnini. Lo strumento commissariale è diventato partitico: occorre maggiore sobrietà”.
Tra le gravi carenze del decreto e in generale dell’azione della maggioranza Fina ha citato “la mancata approvazione della legge che tutela le vittime del terremoto, testo di Stefania Pezzopane che ho ripresentato all’inizio di questa legislatura, e il supercaos sul superbonus: il governo sul cratere ha aggravato un problema che ora è da risolvere”.
In conferenza stampa è intervenuta anche Stefania Pezzopane, consigliera comunale all’Aquila: “Quando un partito parla di svolta deve presentare norme nuove, ma invece siamo di fatto a proroghe di norme esistenti. L’unica novità, negativa, riguarda il superbonus”.
Il consigliere comunale Stefano Palumbo ha definito “un’inezia i risultati raggiunti dalla destra in rapporto a quanto ottenuto dal 2009 a oggi. Nel caso del superbonus, poi, il massimo che si può ottenere è salvare quello che già esisteva”. Per Eva Fascetti, portavoce delle Democratiche aquilane, “siamo di fronte a un bluff propagandistico. Ci saremmo aspettati, vista anche l’elezione in questo territorio di Giorgia Meloni, una maggiore attenzione”.