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Ricostruzione post-sisma ‘macchiata’ a L’Aquila: sequestro preventivo per 470mila euro

Nell’ambito di un’attività investigativa svolta dalla Procura della Repubblica di L’Aquila è stato disposto dal gip Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del Sostituto Procuratore Simonetta Ciccarelli, un sequestro preventivo per una somma complessiva di euro 470.000 euro circa.

Il provvedimento cautelare appena eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L’Aquila giunge al termine di indagini delegate dalla Procura della Repubblica dell’Aquila al locale Corpo di Polizia Municipale.

Le investigazioni svolte hanno riguardato un grave episodio di indebita percezione di un contributo, pari ad euro 470.000 circa, corrisposto dal Comune di L’Aquila ad un soggetto privato che aveva falsamente attestato di averne diritto per la ricostruzione/ristrutturazione della propria abitazione principale gravemente lesionata dal sisma del 2009.

Gli investigatori, a seguito di articolate indagini di P.G., accertavano che il richiedente il contributo, attraverso false autocertificazioni aveva attestato che l’immobile beneficiario della suddetta misura di sostegno pubblico era adibito ad abitazione principale/stabile dimora, mentre, in realtà, così come scoperto a seguito delle indagini, la dimora abituale dell’istante, all’epoca del sisma, si trovava a Milano.

Gli accertamenti consentivano tra l’altro di accertare che l’indagato non solo non aveva mai dimorato presso l’abitazione per la quale era stato richiesto il contributo, ma l’aveva addirittura concessa in locazione a terzi. Tale condotta, integrando gli estremi del reato per Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato portava all’iscrizione nel registro degli indagati il richiedente il contributo ed al sequestro nei suoi confronti, della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita, pari a 470.000 euro circa. I sequestri sono scattati a seguito delle indagini di natura patrimoniale svolte dai militari della Guardia di Finanza che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili al responsabile del reato accertato.

Fonte: ASIpress

Foto di: leggioggi.it

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