“Quasi un anno fa la Riello Spa aveva comunicato alle Organizzazioni sindacali e alle sue rappresentanze la volontà di chiudere il sito di Villanova di Cepagatti (Pescara) e l’avvio immediato della procedura di licenziamento collettivo di 71 lavoratrici e lavoratori“.
Lo ricorda la Fiom Cgil Pescara, aggiungendo che, a un anno di distanza, l’azienda, “alla vigilia del termine della Cassa integrazione straordinaria”, previsto per il 13 novembre 2022, “comunica alle organizzazioni sindacali che 63 lavoratori verranno licenziati, in quanto impossibilitata ad ‘adottare ulteriori strumenti alternativi'”.
“L’ipotesi del ricorso all’ammortizzatore sociale in deroga, nel novembre 2021 – osserva il segretario generale Fiom Cgil Pescara, Alessandra Tersigni – poteva far ben sperare a un anno di respiro e di impegno da parte di tutti per poter reindustrializzare il sito. Ma la Riello non fu disposta a vincolare nessun acquirente alla riassunzione dei lavoratori Riello, sbandierando, assieme alle istituzioni, percorsi formativi orientati alla riqualificazione del personale”.
“A conti fatti – aggiunge – solo una ventina di lavoratori è riuscita a reinserirsi nel mondo del lavoro. Ai restanti 63 resta l’amara consapevolezza di essere stati abbandonati da una multinazionale e dalle istituzioni”.
Il sindacato, soffermandosi su come un anno fa la notizia “fu per tutti un fulmine a ciel sereno, proprio nell’anno dell’ecobonus caldaie, in una realtà priva dei segnali tipici di un’azienda in crisi”, ricorda che “la Fiom Cgil di Pescara fu l’unica a non firmare l’accordo sulla chiusura dello stabilimento e sui licenziamenti, al contrario degli altri attori, assessore regionale e Confindustria compresi, che sulla proposta degli incentivi all’esodo con il contestuale licenziamento trovarono la quadra”.