“Parliamo di depistaggio ma non ci sono grandi misteri oggi da svelare. C’era l’inefficienza grave della Prefettura, non ci sono grandi depistaggi italiani: non c’è un anarchico che cade dal balcone della Questura, non ci sono tracce scomparse dal cielo di Ustica, non c’è una agenda rossa trafugata. Parliamo di un prefetto di provincia che lascia cadere nel vuoto una richiesta di aiuto”.
È stato questo uno dei passaggi più importanti della requisitoria del procuratore Bellelli, che si è soffermato sulla vicenda del depistaggio che vede imputati tra gli altri l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo.
Bellelli ha incentrato la parte più importante del suo intervento sui depistaggi.