“Un salto di qualità importante che pone il Parco in una dinamica completamente diversa dove l’obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nell’area protetta. Il tutto seguendo la linea della rappresentanza territoriale, della crescita basata sulla conoscenza vera delle problematiche in un’unione di intenti dei 22 Comuni coinvolti, tutti direttamente partecipi delle scelte”. Così il vicepresidente della giunta regionale e assessore ai parchi, Emanuele Imprudente, intervenuto oggi in conferenza stampa, a L’Aquila, a quattro mesi dall’insediamento della nuova governance del Parco regionale Sirente Velino per fare il punto delle attività di rilancio messe in campo insieme al Presidente Francesco D’Amore, al direttore Igino Chiuchiarelli e al presidente della comunità del Parco, Mario Cercarelli, in rappresentanza dei Comuni. Imprudente ha espresso apprezzamento e orgoglio per i risultati raggiunti.
“Era doveroso – ha aggiunto il vicepresidente – fare il punto della situazione per il percorso espletato anche per dare un segnale a tutti coloro che diffidavano in relazione alle scelte operate o semplicemente non si aspettavano alcun cambiamento”. Si tratta di una serie di iniziative che erano ferme da anni e riguardano l’aggiornamento del piano del Parco, il piano antincendio e la realizzazione della Carta europea per il turismo sostenibile. Questa certificazione rappresenta uno strumento fondamentale su cui si realizzerà l’azione vera per una migliore gestione delle aree.
Tra le altre attività elencate: la costituzione della Green Community del Parco regionale Sirente Velino con l’adesione di 22 comuni più Raiano e Lucoli; l’adesione al Progetto “Informazione ed accoglienza turistica nel Parco Naturale Regionale Sirente Velino” con contributi ai Comuni per lo sviluppo della rete di informazione e accoglienza e iniziative di promozione turistica di interesse locale, in maniera associata per qualificare il servizio sul territorio; la trasformazione della sede in Centro Visita con ristrutturazione della Casa del custode, come punto di accoglienza (progetto all’approvazione del Genio Civile con finanziamento regionale di 100.000 euro), recupero dei vecchi rifugi ex Comunità montana, ormai detrattori ambientali e costruzione di un modulo autonomo prototipo Sirente Velino (primo finanziamento di euro 300.000 sui fondi per lo sviluppo e la coesione 2014-2020). Particolare attenzione è stata posta agli itinerari sentieristici e alla loro fruizione in maggiore sicurezza. Altra iniziativa importante la sicurezza sulle strade per i danni causati dalla fauna con interventi di mitigazione del rischio (il progetto di Road Ecology già appaltato da due mesi). Complessivamente verranno installati: 138 km di dissuasori luminosi, 6 km di dissuasori acustici, 500 m di recinzioni, 44 cartelli stradali di pericolo passaggio fauna selvatica, 4 pannelli luminosi che si attivano quando le auto superano il limite di velocità. Quasi terminato, inoltre, il Grande Anello Mountain Bike e E-Bike di 80 km che circumnaviga il Parco su sentieri e carrarecce con apposita segnaletica orizzontale, verticale e pannelli informativi. Previste anche colonnine elettriche per la ricarica delle bici. Per il progetto “Percorsi in outdoor” il Parco ha beneficiato di un finanziamento dedicato del MIBACT. Si tratta di attività di Educazione Ambientale e formative su tutte le scuole all’interno del territorio messe in campo dal Centro di educazione ambientale del Parco tra cui anche la realizzazione di Land Art. Infine il progetto Life FLORANET a salvaguardia dello stato delle specie vegetali di importanza comunitaria. Fiore all’occhiello, la realizzazione, presso la sede del Parco a Rocca di Mezzo, di una sala multimediale dedicata con annesso giardino botanico e di un altro “spazio Floranet” presso il centro visita del parco a Rovere.
“Questa è la dimostrazione – conclude il vicepresidente Imprudente – che la forza e la coesione del territorio è dirimente e decisiva per lo sviluppo e per il rilancio di aree, come quella del Parco Sirente Velino, dimenticate per anni e considerate solo su presupposti ideologici utili alla conservazione non della biodiversità ma dell’abbandono e dello status quo; per questo ringrazio il presidente del Parco D’Amore, il Presidente della comunità del Parco Cercarelli e il direttore Chiuchiarelli, unitamente a tutti gli attori della nuova governance”.