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Ritrovate le due sorelline sparite, erano a Roma

Le due bambine di 6 e 12 anni erano con la madre

Personale della Squadra Mobile della Questura di L’Aquila ha dato esecuzione ad un provvedimento di allontanamento emesso dal Tribunale per i Minorenni di L’Aquila nei confronti delle due figlie, di 6 e 12 anni, di una donna romena di 38 anni residente a L’Aquila.

Il dispositivo è stato eseguito lo scorso 24 luglio, in collaborazione con i servizi sociali di L’Aquila e supportato dal personale della Squadra Mobile di Roma e del Servizio Centrale Operativo attraverso l’impiego di sofisticate apparecchiature tecniche.

La donna si era resa irreperibile pochi giorni prima l’emissione del provvedimento giudiziario, portando con sé le due bambine.

L’impossibilità rappresentata da parte dei servizi sociali di procedere all’esecuzione del dispositivo ha reso necessario l’intervento del personale specializzato della Squadra Mobile aquilana, anche in conseguenza della pericolosità della situazione vista l’improvvisa scomparsa della donna e delle sue bambine.

Sono scattate immediate indagini al fine di rintracciare le minorenni sottratte dalla madre. La raccolta di testimonianze tra i parenti e vicini della donna ed una attenta attività di ricerca attraverso operazioni tecniche per l’individuazione del cellulare della cittadina romena, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti nelle ultime settimane della donne e delle due figlie fino alla definitiva loro individuazione a Roma, in un’abitazione di una connazionale.

La difficile decisione del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila di procedere alla separazione delle due minori dalla loro madre è scaturita a seguito di problemi di varia natura e di un ostinato atteggiamento non collaborativo della donna con i servizi sociali.

L’intera e delicata attività svolta dagli investigatori, che ha consentito di consegnare le minorenni ai servizi sociali, ha sempre posto in primo piano l’interesse e la tutela delle due bambine che verranno avviate ad un percorso riabilitativo.

Massima è l’attenzione da parte delle Forze di Polizia e dell’Autorità Giudiziaria a tutti quegli episodi che minano l’incolumità di vittime vulnerabili, quali le donne e i bambini, soprattutto in questo particolare periodo storico che genera situazioni di convivenza forzata a causa della pandemia in corso.

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