Il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Roma-Pescara è a rischio. L’opera, che vale 6,5 miliardi di euro, potrebbe avere un ritardo nella realizzazione per via della ridiscussione dei tempi di ridefinizione dei fondi Pnrr.
Il Mit non si è ancora espresso ufficialmente circa il rischio di dirottamento delle somme necessarie. A gennaio 2023 c’era stato un incontro nella sede di Rfi tra Vincenzo Macello, il commissario straordinario che sovrintende all’opera, e i rappresentanti delle amministrazioni locali.
In quella sede erano stati definiti i tempi di inizio dei primi lavori di raddoppio e potenziamento della tratta, fissati ai primi mesi del 2024. Nello specifico le tratte ferroviarie interessate erano l’Interporto d’Abruzzo-Manoppello-Scafa e la variante tra Pratola Peligna e Sulmona, con la fine dei cantieri stimata entro il 2026.
Il rischio ora è che nel piano di revisione delle opere da inserire nel Pnrr, la Roma-Pescara e probabilmente anche la Orte-Falconara possano essere tagliate fuori, con conseguenti lungaggini e ritardi nella realizzazione dei lavori previsti.