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Roma-Pescara: “Una delle prime opere del nuovo Decreto”

Lo rende noto il capogruppo PD in Regione Abruzzo, Silvio Paolucci. Conte annuncia le 130 opere del programma Italia Veloce. "Pescara-Roma e altri interventi varati dal Governo per il rilancio delle infrastrutture abruzzesi smentiscono Marsilio".

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“La velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara sarà una delle prime opere del Decreto semplificazioni, insieme al potenziamento dei collegamenti Pescara-Bari e delle autostrade A24 e A25“, così il capogruppo PD Silvio Paolucci e i consiglieri Antonio Blasioli, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci.

A darne notizia è il presidente del Consiglio Conte nella conferenza che annuncia le 130 opere del programma Italia Veloce, in cui sono ricompresi gli interventi.

“L’Abruzzo sarà una delle prime regioni a beneficiare degli interventi, un impegno mantenuto, a cui abbiamo lavorato fattivamente insieme ai nostri parlamentari – dicono i consiglieri – Mettiamo l’Abruzzo sul trampolino di lancio della ripresa del Paese e rimandiamo al mittente i tentativi di propaganda fatti dalla maggioranza regionale di centrodestra nei giorni scorsi con emendamenti fasulli, parlando addirittura di bocciatura di una proposta che sapevano sarebbe stata superata dagli eventi. Invece il potenziamento diventa realtà grazie al nostro lavoro e a quello dei nostri parlamentari, passi concreti per ottenere risultati che cambieranno in meglio i collegamenti della nostra regione“, si legge nella nota stampa.

“Questi sono progetti che si realizzeranno, perché hanno le debite coperture e tempi e procedimenti scanditi. Le opere, infatti, una volta partite non si fermeranno più perché i procedimenti amministrativi saranno con “sentenza breve” e le stazioni appaltanti andranno avanti anche in presenza di contenzioso. Un risultato atteso che onora un impegno verso tutta la collettività e produce la migliore smentita alla Cassandra che governa la Regione che aveva strumentalizzato l’imminente risultato, col tentativo, magari, il tutto per obbedire a logiche politiche romane, che, ancora una volta, sono risultate inutili per gli abruzzesi”.

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