C’è un progetto di un’impresa privata depositato in Regione Abruzzo e comunicato a Comune e Provincia che prevede la nascita di un impianto di trattamento fanghi su un’area di 9.300 mq nella zona industriale di Sassa Scalo compresa tra le frazioni di Preturo e Sassa.
Nessuna delle istituzioni citate ha ritenuto opportuno parlarne con i cittadini che in quella zona vivono, investono, lavorano.
Si tratta di un impianto di recupero fanghi derivanti dal trattamento dei rifiuti reflui civili per realizzare fertilizzanti, energia, compostaggio. Ventimila tonnellate annue di materiale trattato nel cuore della zona industriale dell’area ovest dove insistono anche aziende agricole sorte con contributi regionali, dove c’è il torrente Cavone, dove si prevedeva una ciclabile proprio per la natura incontaminata della zona e dove il Comune dell’Aquila ha previsto la nascita della scuola nazionale dei vigili del fuoco che avrebbe dovuto agevolare in quell’area la crescita di servizi completamentari, non certo di un impianto di trattamento.
Sarebbe il primo impianto del genere in Abruzzo, in un luogo definito ottimale nella relazione progettuale, anche per attrarre fanghi dalle altre regioni del centro Italia, soprattutto dalla regione Lazio che è una dei maggiori produttori d’Italia.
Questo progetto era stato già proposto nel comune di Tornimparte nella zona delle Felciare, ma l’indignazione dei cittadini riuscì a fermarlo; adesso gli stessi privati ci riprovano nella nostra città in una notte di mezza estate, cercando di acquisire i pareri necessari prima che la popolazione ne venga a conoscenza. Come amministratori del territorio è nostro primario dovere difendere i cittadini che non possono subire scelte di tale arroganza e portata senza esserne stati prima informati e aver avuto la possibilità di esprimersi.
Paolo Romano – Consigliere comunale L’Aquila Nuova
Antonio Nardantonio – Presidente Aduc di Preturo
Comunicato stampa