“Se non si troverà una soluzione definitiva con la cooperativa Auxilium indiremo lo sciopero di tutti i lavoratori della Rsa di Fontecchio”.
Lo annunciano il segretario provinciale della Fp Cgil Anthony Pasqualone e il componente della segreteria provinciale Uil Fpl Maurizio Testone, dopo il fallimento della procedura di raffreddamento avvenuta in Prefettura lo scorso 8 marzo.
I 56 lavoratori della cooperativa sono ormai in stato di agitazione da circa due mesi dopo che, con il passaggio dall’associazione Opera Santa Maria della Pace alla cooperativa Auxilium tramite fitto d’azienda, non sono state mantenute le condizioni contrattuali ed economiche.
“Chiediamo di rispettare l’articolo 2112 c.c. che prevede, in caso di trasferimento d’azienda come in questo caso, che il rapporto di lavoro continui con il cessionario e il lavoratore conservi tutti i diritti che ne derivano, cosa che non è avvenuto con il fitto di ramo d’azienda – affermano Pasqualone e Testone – Al contrario, con il passaggio ad Auxilium, sono state modificate le condizioni contrattuali, passando dal contratto della Sanità Privata a quello delle cooperative sociali”.
“In questo modo gli stipendi sono stati abbassati anche perché non sono più mensilizzati, ma elaborati in base alle ore di lavoro – proseguono – Ci sono stati problemi anche per le ferie maturate negli anni precedenti: in alcuni casi sono state pagate, in altri invece è stato abbassato il monte ore contrattuale, con conseguente decurtazione della retribuzione”.
I sindacati lamentano inoltre un utilizzo inappropriato del Fis utilizzato dalla cooperativa durante l’emergenza Covid.
“Negli ultimi mesi è diminuito il numero di ospiti della Rsa a causa della pandemia ed è diminuito anche il numero di lavoratori e lavoratrici che hanno sottoscritto contratti individuali di lavoro con le Asl – sottolineano i sindacalisti – Nonostante il ricorso agli ammortizzatori sociali (FIS) nei confronti del personale a tempo indeterminato, risulterebbero essere state effettuate anche assunzioni a tempo determinato, di nuovo personale, che è un evidente controsenso, precarizzando ulteriormente il lavoro. Proseguiremo con le nostre battaglie interessando tutte le istituzioni, Asl, Regione ecc. a difesa dei diritti dei lavoratori”.