Quattro biblioteche coinvolte, centinaia di migliaia di documenti che verranno digitalizzati, quotidiani e periodici che potranno essere nuovamente consultati. Sono solo alcuni dati del progetto di digitalizzazione dei documenti storici e del patrimonio culturale che è stato presentato al Salone internazionale del Libro nello spazio eventi dello stand Abruzzo.
L’intervento coinvolge le quattro biblioteche provinciali passate sotto la gestione della Regione a seguito della riforma Delrio e si tratta di un lavoro di ricerca e catalogazione che coinvolge direttamente il personale nella prospettiva che va tutelato e rivalutato un vasto patrimonio documentaristico altrimenti non catalogabile. Finanziato per oltre 600 mila euro nell’ambito del PNRR, il progetto interessa in maniera cospicua le emeroteche storiche delle quattro biblioteche, in particolare il mondo delle riviste, dai primi anni dell’800 fino agli anni cinquanta del ‘900 e le prime stime stilate dai responsabili parlano di almeno 350 mila file che andrebbero a dare corpo e sostanza al processo di digitalizzazione.
L’operazione permette in questo modo da un lato di dare nuova vita a documenti altrimenti non consultabili anche in ragione delle condizioni di conservazione degli stessi; dall’altra di rendere più facilmente consultabile e fruibile un patrimonio documentaristico oltre all’immancabile lavoro di catalogazione e indicizzazione che sarà anche l’occasione per avere contezza della consistenza del patrimonio culturale regionale.
Processo di digitalizzazione avviato e consolidato invece quello della soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio L’Aquila Teramo la cui responsabile, Cristina Collettini, allo stand Abruzzo ha illustrato il progetto che mira ad aprire al pubblico la biblioteca della soprintendenza. Negli ultimi anni il processo di digitalizzazione ha portato a dare una nuova vita digitale ad oltre 10 mila foto che ora sono a disposizione del grande pubblico. Non solo materiale fotografico, ma anche libri e documenti. Da qui il progetto che mira a portare nella sede dell’Aquila, tra via San Basilio e via Duca degli Abruzzi, studiosi, studenti, professionisti, docenti e ricercatori, cioè tutto quel mondo che ha necessità di consultare documenti e libri di non facile reperimento e che troverebbe nei locali della soprintendenza le condizioni migliori per l’attività di studio.
Comunicato stampa