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San Benedetto dei Marsi ci prova e ci riesce: lo storico Anfiteatro ‘Marruvium’ è finalmente fruibile H24

Si chiamerà ‘Anfiteatro sotto le Stelle’ e sarà, a tutti gli effetti, il nome proprio della nuova anima viva di San Benedetto dei Marsi. Nel deposito comunale del paese della Marsica, infatti, laddove si conservano le parole che hanno senso e si dimenticano le banalità che non lo hanno, esiste un’iscrizione (CIL IX 3692) che narra di alcuni giochi fra gladiatori che si svolgevano, oramai secoli e secoli fa, nell’antico Anfiteatro augusteo locale. A San Benedetto dei Marsi, quindi, era presente una sorta di piccolo ‘Colosseo’ marsicano: oggi, a distanza di 2 mila anni di storia annacquata dalle catastrofi ed innaffiata dagli ideali umani, non più le spade, ma le lingue affilate torneranno a popolarlo di nuovo. Chissà che effetto fa quando, all’incrocio di due strade conosciute da sempre, compare una porta che prima non v’era. Un po’ come il famoso binario ‘nove e 3/4’ di Harry Potter: invisibile, ma visibile solo se lo si scorgeva veramente. Gli amministratori comunali, in questo caso, sono scesi di loro sponte, come tanti Harry Potter, nei ‘bassi fondi’ di questo alto ‘vescovado’ della storia romana, ed hanno partecipato in prima persona alla pulitura del verde e all’organizzazione dell’apertura. «Si fa quel che si può con il poco che si ha. – avverte la squadra amministrativa di San Benedetto – Per l’apertura dell’Anfiteatro, abbiamo scelto di metterci la faccia e la fatica in prima luogo». ‘Anfiteatro sotto le stelle’: Anfiteatro sotto scelte più concrete.

13957581_10209378673211347_295711647_nL’Amministrazione di San Benedetto dei Marsi ha scelto, quindi, di poggiare il suo occhio attento, questa volta, su un grande punto cardinale del suo tessuto storico ed urbano: lo storico Anfiteatro augusteo, un luogo, questo, che da sempre ha fatto parte della vita attiva sociale cittadina, ma che, solo ora, torna alla luce. Una nuova staccionata di sicurezza delimita tutta la cornice naturale dell’Anfiteatro. L’Amministrazione, quindi, capeggiata dal sindaco Quirino D’Orazio, sembra quasi ricredere, con occhi stupiti, nel futuro di questa grandiosa rovina mai desueta. È stato reso noto da pochi giorni, infatti, un programma di eventi ricco e variegato, designato proprio per ridare taratura e dignità alla riapertura di questo spazio di ‘salute’ pubblica. La cerimonia inaugurale si terrà martedì 16 agosto, alle ore 21:30. «Noi non stiamo più nella pelle; – avverte il vicesindaco di San Benedetto, Maria Di Genova – questo posto che ritorna è una vittoria fondamentale per la mia terra di nascita. Abbiamo stilato un programma di manifestazioni che si baserà principalmente su delle serate teatrali, degli spettacoli cistercensi, delle serate di musica classica, delle rievocazioni storiche e, da ultimo, su delle serate di cinema all’aperto e di mostre d’arte. Vogliamo ricominciare ad usufruirne nel migliore dei modi di questo tassello urbano di San Benedetto: è un luogo incantevole, dotato di storia e di cultura, risalente alla fine del I secolo a.C.». L’Anfiteatro, dal canto suo, si trova nella parte nord-est della città. Oggi occupa uno spazio interno alla pianta urbana di San Benedetto dei Marsi, in quanto collocato su di un terreno privato ed ha sede nel punto più alto della cittadina. «Da mesi, l’Amministrazione di San Benedetto dei Marsi – aggiunge l’amministratore Francesco Raglione, con delega alla gestione e alla valorizzazione dell’Anfiteatro – ha lavorato affinché ottenesse tutte le autorizzazioni necessarie perché il sito potesse essere utilizzabile ed utilizzato; per l’organizzazione di questo tipo di eventi nella struttura, abbiamo predisposto tutto il necessario per ciò che concerne sia i sistemi di sicurezza quanto la prevenzione degli incendi. Inoltre, è stata aumentata anche l’illuminazione artificiale sul sito».

Un evento storico questo, unico nella Marsica e costato poco o nulla alle tasche dell’Amministrazione comunale di San Benedetto. «Si parla, infatti, di qualche migliaio di euro totali, quindi veramente di bazzecole. – aggiunge Raglione – Non abbiamo attinto da finanziamenti ‘esterni’ o ‘esteri’, per così dire: alla pari di un attivissimo formicaio, il Comune ha dovuto fare tutto da solo. L’opera maggiore, relativa alla rivitalizzazione dell’Anfiteatro, è stata sicuramente quella della bonifica del verde circostante: un’operazione, questa, che si è resa necessaria per riportare alla sua bellezza autentica e naturale l’ossatura stessa della rovina romana. Abbiamo preso contatti, non a caso, con una ditta specializzata nel settore», avverte ancora Raglione. Si dice che la storia sia una maestra di vita. In questo caso, la storia insegna che i paesi natali di provenienza riescono ancora a stupire, se si ha voglia di lasciarsi cullare dai sogni e dalle idee. Occorre solo avere il giusto tatto, ma soprattutto la giusta voglia di guardare oltre il numero schietto degli abitanti o il numero altrettanto schietto delle discoteche locali. L’Anfiteatro, dal canto suo, dimostra grandezza: rinvenuto il 21 ottobre del 1971 ed accogliente, quand’era ancora attivo, circa trentacinquemila spettatori, il sito è passato sotto il torchio degli scavi promossi dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Abruzzo nel 1971, nel 1974 e, successivamente, dopo un abbandono durato tanti anni, ancora nel 2002. Per ora, è stato riportato alla luce solamente il lato nord-ovest e sud-est, mentre è da riscoprire totalmente quello nord-est. La cerimonia di apertura, invece, dal titolo di ‘Lustratio’, sarà curata dall’associazione culturale ‘Semen Aureum’. «Si punta, in questo modo, a rendere attivo l’Anfiteatro tutto l’anno, così da non gettare alle ortiche questo bedidìo storico ed archeologico che il passato ci regala». Raglione, inoltre, fa sapere che è stato richiesto un finanziamento ai Beni Culturali, riguardo l’Anfiteatro, proprio qualche settimana fa, attraverso la partecipazione ad un bando. Una sorta di letterina di ‘Babbo Natale’, a firma del primo cittadino, indirizzata sia al premier Renzi, sia a Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, è stata già spedita in merito. «Auspichiamo di dare presto la bella notizia di una cospicua risorsa economica da destinare alla ‘nuova’ vita dell’Anfiteatro ai nostri compaesani, – conclude Raglione – anche perché vi sono delle operazioni urgenti da terminare per far sì che il ‘volto’ di pietra possa sorridere ancora nella storia. Già lo scorso anno tentammo di aprirlo al pubblico: ora, con tanto sacrificio, tanto sforzo ed olio di gomito, ce l’abbiamo fatta: la vittoria la dedichiamo a tutti i sanbenedettesi».

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