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San Demetrio, prime statue salvate dal guano in chiesa

Al via il recupero dei beni artistici nella Annunziata, le immagini degli escrementi in un edificio sacro hanno fatto clamore

A 12 anni dal terremoto tornano a respirare le statue ricoperte dal guano della chiesa della Santissima Annunziata di San Demetrio Nei Vestini, borgo in provincia di L’Aquila.

Il 28 aprile l’Ansa ha dato notizia della pubblicazione di un dossier redatto dall’ingegnere Paolo Caporaletti sulle 12 chiese non ricostruite del paese, rilanciando il grido d’allarme per la chiesa dell’Annunziata da 12 anni ancora interamente coperta da guano su arredi, statue, tele, coro ligneo e organo.

Immagini che hanno fatto molto clamore. Una sinergia tra enti ha visto adesso un primo salvataggio di alcune opere della chiesa: tre statue e quattro tele, tra cui la settecentesca Annunciazione di Luigi Velpi.

È un primo passo verso la messa in sicurezza dell’edificio che dovrebbe avvenire a breve con un finanziamento previsto di 300mila euro. All’interno della chiesa, datata 1600 ma di origini quattrocentesche, restano tuttavia altre opere di pregio, tra cui il coro ligneo e l’organo.

Saranno recuperate e restaurate con i successivi interventi.

Il piano annuale 2021 che arriverà al Cipe nelle prossime settimane prevede un milione per l’Annunziata, 6 milioni per la chiesa della Madonna dei Raccomandati, altri 4 per la quota progettazione della chiesa di San Demetrio martire.

Da anni un gruppo di cittadini si batte per la ricostruzione delle chiese del borgo, prima fra tutti Nunziata Cardaci che da tempo chiedeva la messa in sicurezza delle opere della Nunziata e la ricostruzione. I cittadini chiedono adesso alla Curia di ricevere un elenco delle opere custodite nei depositi e di conoscere i tempi per i restauri di statue e tele. La proposta già fatta al sindaco è quella di creare uno spazio museale così da creare un circuito turistico che offra, oltre ai percorsi naturalistici della Grotte di Stiffe e del lago Sinizzo, anche un itinerario culturale.

“Adesso ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso che porti alla ricostruzione, nel breve periodo, di almeno una chiesa del paese”, ha affermato il sindaco Antonio Di Bartolomeo.

Anche se 12 anni dopo e con tanti ostacoli e resistenze in mezzo, pare avviato l’inizio di un percorso. Quello che si è visto è l’esempio tangibile di un efficiente recupero del patrimonio culturale. Un intervento congiunto durato un paio di ore che ha visto sul posto esperti di Soprintendenza e Segretariato Regionale, l’Arcidiocesi di L’Aquila, il Comune di San Demetrio, l’architetto Augusto Ciciotti del Mibact.

E poi sono scesi in campo i veri eroi che non si fermano davanti a nessuna difficoltà. In primis i Vigili del Fuoco che hanno indossato tute, caschi e mascherine per un’operazione a rischio vista la possibilità di crolli e la tossicità dovuta al guano.

Fondamentale la presenza sul campo dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di L’Aquila guidati dal comandante Manuel Curreri.

Questo prezioso presidio a tutela del patrimonio artistico è stato inaugurato il 28 maggio 2021. La sede a L’Aquila è stata voluta proprio in relazione alle conseguenze del terremoto del 2009.

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