Operazione di eccezionale difficoltà all’ospedale di L’Aquila su una donna di 46 anni che in un incidente stradale aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione del terzo medio facciale. La donna, dopo un terribile incidente avvenuto la sera di Natale, è stata trasportata all’ospedale di Isernia e, dopo la stabilizzazione, trasferita all’ospedale San Salvatore di L’Aquila. L’intervento chirurgico è stato effettuato a ‘due mani’ dai reparti di neurochirurgia e maxilllo-facciale: l’operazione è pienamente riuscita e le condizioni della paziente sono del tutto soddisfacenti.
Con l’utilizzo di tecnologie sofisticate, tramite ricostruzioni digitali e riproduzione di modelli anatomici, i chirurghi hanno ricomposto le ossa facciali, gravemente danneggiate, tramite una procedura ‘extracorpo’. In sostanza, dopo aver asportato la regione frontale e le parti superiori delle orbite, le hanno rimodellate in un tavolo chirurgico indipendente, evitando così anche il rischio di ulteriori traumi al cervello. Riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite, i chirurghi hanno prelevato del tessuto adiposo addominale, innestandolo per foderare la base cranica. Come ulteriore, complessa fase del lungo intervento, i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitali e, a seguire, hanno proceduto alla meticolosa ricostruzione del massiccio facciale. L’operazione è state effettuata il 28 dicembre scorso dalle équipe chirurgiche composte, per la neurochirurgia, dal dottor Alessandro Ricci, direttore del reparto e dalla dottoressa Hambra Di Vitantonio e, per la chirurgia del maxillo-facciale, dal professor Tommaso Cutilli, direttore del reparto, e dal dottor Ettore Lupi.
Si tratta di due reparti che da anni sono tra i punti di forza dell’ospedale di L’Aquila: la neurochirurgia è un’eccellenza non solo per la provincia di L’Aquila ma per l’Abruzzo e il maxillo-facciale registra una mobilità attiva del 30% (tra arrivi da fuori provincia e regioni limitrofe). L’assistenza anestesiologica è stata affidata alla dottoressa Donatella Trovarelli, coadiuvata dal dottor Stefano Di Carlo.
Durante le 8 ore d’intervento si sono l’avvicendate strumentiste e personale di sala (Sara Massenzi, Serena Centi, Barbara Mason, Giuliana Centi, Luisa Spaziani). Dopo l’operazione la donna è stata trasferita, per la sorveglianza intensiva post operatoria, nel reparto di rianimazione, diretto dal professor Franco Marinangeli. Attualmente la paziente si trova nel reparto di neurochirurgia: la Tac e le condizioni cliniche sono del tutto soddisfacenti.
«È stato un intervento molto complesso, per la cui piena riuscita – sottolinea il professor Cutilli – sono stati determinanti programmazione chirurgica virtuale, utilizzo di strumentario, dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori e, soprattutto, professionalità e affiatamento tra le équipe di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale. Una sintonia che ha consentito di attuare la pianificazione chirurgica programmata in modo impeccabile».
Fonte e foto di Asl1