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San Valentino amaro per i ristoratori

Zona arancione in Abruzzo cancella il pranzo degli innamorati al ristorante ed è polemica. Titolari attività: "Ennesimo, assurdo, duro colpo"

Il virus, il distanziamento, le mascherine, i baci “rubati”, le coppie divise o lontane: l’amore ai tempi della pandemia è già molto difficile.

L’ingresso in zona arancione proprio nel giorno di San Valentino continua ad infuocare le polemiche anche in Abruzzo.

Una decisione – che arriva a causa del costante aumento di contagi e la conseguente crescita dell’Rt regionale – destinata a far discutere.

La scelta è ritenuta dai titolari delle attività “Un’assurdità”, “l’ennesimo colpo, forse quello mortale a un settore già duramente colpito da questa pandemia”, “Un colpo che mina la nostra sopravvivenza”.

I ristoratori del territorio speravano in uno slittamento, almeno per il pranzo di oggi, delle nuove restrizioni, lasciando dunque quella boccata d’ossigeno in cui i titolari avevano riposto grandi speranze.

Il lockdown, le zone a colori in Italia, le restrizioni che vanno avanti ormai da oltre un anno hanno contribuito a creare una situazione di grave crisi che ha colpito tutti i settori produttivi del Bel Paese e in particolare il mondo del commercio e della ristorazione.

Ora per i ristoratori abruzzesi arriveranno due settimane in zona arancione, con la possibilità dunque di lavorare solo con l’asporto.

Solo in Abruzzo – secondo una stima di Confesercenti Abruzzo – i mancati incassi di San Valentino ammontano a 11,5 milioni di euro, ma gli effetti si rifletteranno inevitabilmente in tutti i settori, in particolare quelli che si fondano su acquisto e vendita di prodotti deperibili.

Le aperture a singhiozzo, infatti, non permettono certezze e molti ristoratori preferiscono aspettare l’ultimo minuto per acquisti di questo tipo, per evitare quintali di sprechi alimentari.

In vista di San Valentino, però, con quasi tutti i ristoranti abruzzesi al completo per il pranzo, menù pronti e clienti pronti a festeggiare, molti ristoratori avevano già iniziato ad organizzare la giornata di oggi.

Caso emblematico è quello di un noto ristorante aquilano che, proprio in occasione di San Valentino, aveva organizzato il “pranzo di prova” per circa 100 coppie di sposi che hanno scelto di dirsi “Sì” in questo difficile momento per l’intero Paese.

Tutto rimandato, con grande delusione dei futuri sposi e danni economici per l’attività.

Altri casi simili si sono verificati in molte città d’Abruzzo e i ristoratori sono stati costretti – ancora una volta – a cambiare repentinamente i loro piani.

Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha voluto lanciare un appello proprio nel giorno dedicato agli innamorati: “Nella giornata di San Valentino facciamo un gesto d’amore verso chi è in difficoltà”.

“I ristoratori hanno dovuto disdire moltissime prenotazioni pur essendosi attrezzati per accogliere famiglie e coppie che avrebbero voluto trascorrere una domenica all’insegna della convivialità e della compagnia. In attesa che sopraggiungano eventuali decisioni nelle prossime settimane l’asporto rimane per ora l’unico modo per fornire un supporto, concreto, a un settore che da circa un anno è alle prese con una delle crisi più gravi di sempre, costretto a fare i conti con aperture a singhiozzo, eccezion fatta per il periodo estivo, grandi preoccupazioni e incertezze per il futuro”, conclude il primo cittadino”.

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