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Sanità abruzzese: “Il futuro non appare roseo”

Vincenzo Menna: "Si promette di risolvere il deficit senza aumentare le tasse, ma poi si scopre che più della metà delle risorse necessarie sono state reperite attraverso l'aumento delle aliquote IRAP e IRPEF, che invece avrebbero dovuto diminuire dopo l'uscita dalle vecchie cartolarizzazioni".

Il consigliere regionale Vincenzo Menna, vice presidente della Commissione Sanità, è stato invitato ad Atessa al Comitato ristretto dei sindaci, durante la riunione che si è tenuta venerdì 21 giugno, per affrontare il tema della sanità e il problema del disavanzo legato alla ASL 2 Chieti – Lanciano – Vasto. A fine incontro, il Consigliere ha fatto diverse valutazioni su alcune criticità emergenti.

“Nello stesso periodo, abbiamo osservato un incremento della mobilità passiva superiore al 30%. Questo fenomeno deve essere analizzato attentamente per comprendere le cause e trovare soluzioni adeguate,” ha dichiarato Menna. “La spesa del personale ha registrato un aumento di 11 milioni di euro, ai quali si aggiungono ulteriori 18 milioni di IRAP. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che a fronte di questo aumento c’è stata una crescita proporzionale sia del numero dei dipendenti che della loro produttività,” ha continuato Menna.

“Un’altra problematica rilevante è l’aumento della spesa farmaceutica. Mi chiedo se questo aumento sia accompagnato da un incremento nella produzione di servizi sanitari e se la spesa sia in linea con la media nazionale. Shael, direttore della ASL n. 2, lamenta che l’azienda sanitaria è sotto finanziata rispetto alla popolazione residente, una lamentela condivisa anche dai direttori delle ASL di Teramo e L’Aquila. Attualmente, assistiamo a un rimpallo di responsabilità tra manager e politica, con un intreccio di responsabilità di tipo gestionale e politico. Si promette di risolvere il deficit senza aumentare le tasse, ma poi si scopre che più della metà delle risorse necessarie sono state reperite attraverso l’aumento delle aliquote IRAP e IRPEF, che invece avrebbero dovuto diminuire dopo l’uscita dalle vecchie cartolarizzazioni”.

“Queste aliquote non sono state abbassate per garantire un maggior gettito fiscale destinato al bilancio corrente per spese ordinarie, spesso di dubbia utilità pubblica, come i cosiddetti fondi a pioggia di fine anno. Inoltre, il disavanzo negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale senza un miglioramento delle prestazioni sanitarie, penalizzando fortemente i cittadini.”

“Il direttore generale stesso, nella presentazione dell’operato al comitato ristretto dei sindaci, ha espresso preoccupazione per la sostenibilità futura del servizio sanitario pubblico, evidenziando la carenza di un atto di programmazione e valutazione dell’impatto economico delle reti territoriali ed ospedaliere approvate dalla Regione Abruzzo. Purtroppo – conclude Menna – il futuro non appare roseo. È un rammarico vedere come i cittadini siano stati presi in giro durante la campagna elettorale, dove è stato detto loro che tutto andava bene. Oggi scopriamo la verità e assistiamo a difese di professionisti della politica che cercano di mettere una pezza, peggiorando ulteriormente la situazione.”

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