“Dopo aver faticosamente superato la fase post sisma e dopo aver rischiato il tracollo durante la crisi pandemica, il sistema sanitario abruzzese si trova oggi in forte difficoltà e rischia di cadere sotto i colpi di un imprevisto attacco hacker. Il blocco e il rallentamento dei sistemi ASL sta costringendo, ormai da settimane, gli operatori a lavorare in una situazione insolita e poco agevole con conseguenti ritardi e peggioramento dei servizi offerti ai cittadini“.
Lo dichiara, in una nota stampa, il consigliere regionale Marianna Scoccia.
“Tuttavia – prosegue – questa nuova emergenza altro non fa che restituirci una fotografia impietosa della nostra Sanità, ridotta a brandelli da anni di immobilismo. Dopo l’uscita dal commissariamento, anni difficili ma durante i quali furono garantiti ai cittadini tutti i servizi, ci saremmo aspettati un cambio di marcia che avrebbe permesso alla Sanità abruzzese di fare un salto di qualità“.
“Tutto questo, purtroppo, non è avvenuto a causa del colpevole lassismo del Governo regionale che non è riuscito nemmeno ad attrarre ed investire in maniera efficace i fondi messi a disposizione dal PNRR. Di fatti, la rete ospedaliera è rimasta la stessa disegnata nel 2016, i reparti, soprattutto negli ospedali di base, vivono ormai una perenne carenza di personale, le lunghe liste d’attesa costringono gli utenti a rivolgersi altrove e persino i servizi essenziali sono in affanno. Inoltre, non posso, in qualità di consigliere regionale, non sottolineare lo scollamento che si avverte tra i cittadini ed un Governo regionale sempre più arroccato nei palazzi del potere, silente e incapace di fornire spiegazioni e soluzioni al popolo abruzzese”.
“La speranza è che venga quantomeno ripristinata al più presto la piena operatività dei sistemi ASL e venga fatta luce sul violento attacco hacker. Il Giro d’Italia è ormai passato, così come il tempo per farsi una pedalata, è giunto il momento per il Governo di porsi una domanda. Cosa si vuole fare della Sanità del nostro territorio? Venite a riferirne in Consiglio, non è accettabile una risposta fuori tempo massimo”, conclude.