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Sanità, infermieri in Italia sempre meno

Un'indagine di NursingUp rileva che l'Italia è agli ultimissimi posti europei come interesse dei nostri giovani verso la professione infermieristica

Medico non si presenta a lavoro: decurtato stipendio

Professione infermieristica sempre meno attraente agli occhi dei giovani studenti: lo testimonia il nuovo drammatico calo degli iscritti ai test di ammissione dello scorso 5 settembre. Letteralmente dimezzate negli ultimi 15 anni, le iscrizioni sono passate da 46.281 del 2010 ai 21.250 del 2024.

I turni massacranti, legati principalmente agli organici ridotti all’osso, l’escalation di aggressioni, diventate sempre più brutali e “lievitate” del 35% negli ultimi cinque anni ai danni dei professionisti dell’assistenza, e poi gli stipendi che ci collocano gli ultimi posti d’Europa, fermi al palo ormai da troppi anni, e non certo al passo con l’aumento del costo della vita: è questa la desolante realtà degli infermieri di casa nostra, oltre tutto ritenuti erroneamente, con i medici, i responsabili dei disagi e dei disservizi, simbolo di una fiducia, da parte della collettività, che più che mai si scioglie come neve al sole.

Come reagiscono i nostri adolescenti, i giovani tra i 15 e i 18 anni, che frequentano ancora le superiori, a questa pericolosa situazione che stanno vivendo le professioni sanitarie ex legge 43/2006, in primis quella di infermieri ed ostetriche? 

Come si collocano i futuri studenti universitari rispetto alla possibilità di intraprendere una professione che ha perso così tanto terreno e che soprattutto evidenzia, negli ultimi anni, un picco così preoccupante, tristemente al ribasso, in termini di qualità del lavoro? 

Ce lo racconta un’autorevole indagine tra i paesi Ue, “certificando” di fatto la notevole perdita di interesse dei ragazzi italiani, dei nostri studenti delle superiori, verso la professione infermieristica. La graduatoria, a livello continentale, offre dati lapidari: nel 2022 i giovani adolescenti di casa nostra sono alle prese con un tasso di interesse dello 0,8 verso la professione. 

Potrebbe sembrare un dato poco significativo, ma non lo è affatto, rispetto a paesi come Norvegia, Olanda, Francia, che vanno da un 3,9 a un 3,1, e con la Germania saldamente al quarto posto con un 2.8. 

La media europea dell’interesse degli studenti, tra i 15 e i 18 anni, verso la possibilità di intraprendere la professione infermieristica, è dell’1,7, nemmeno lontanamente sfiorata dall’Italia, che sta meglio rispetto solo a Lettonia, Ungheria, Polonia, Estonia e Lituania. 

I grandi paesi europei dove, non è un caso, gli infermieri italiani sono maggiormente richiesti, ci superano tutti per media di interesse da parte degli studenti, dei futuri infermieri: Regno Unito, Svizzera, Spagna (risalita addirittura al quinto posto, a dimostrazione che le crisi si superano e come), Belgio e Lussemburgo, sono Paesi che stanno tutte meglio di noi come interesse dei giovani verso la professione, e quindi come concreta possibilità di poter contare su un solido ricambio generazionale che da noi rischia di sgretolarsi.

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